Otto minuti. Dimenticare al più presto gli 8 minuti maledetti di mercoledì per rialzarsi e continuare a credere nei playoff. Dopo il colpo esterno in terra abruzzese e la scioccante sconfitta interna subita contro il Gavorrano la Paganese è chiamata alla terza tappa del tour de force iniziato domenica scorsa, e che si concluderà con la trasferta di Mugnano di Napoli contro il Neapolis, formazione che si trova nei bassifondi della classifica, e che si giocherà, contro gli azzurrostellati, un’importante fetta di stagione.
Per Palumbo il compito più arduo non sarà tecnico o tattico, bensì psicologico, motivazionale. Facile prevedere che quanto accaduto in quel blackout durato meno di un quarto d’ora, abbia devastato mentalmente un gruppo che finalmente mostrava miglioramenti sotto il punto di vista del gioco e dei risultati, con un buon pareggio interno con la quotata l’Aquila e il blitz esterno (che mancava da 4 mesi), in quel di Giulianova. E anche con la formazione toscana, le cose non si erano messe male,anzi: dopo lo svantaggio la Paganese aveva mostrato una reazione degna dei tempi migliori, infilando per tre volte, a cavallo dei due tempi di gioco, gli ospiti, facendo credere ai più ottimisti di aver chiuso definitivamente la partita.
Siccome però il calcio non è una scienza esatta, si deve sempre tenere alta la concentrazione, perché la sorpresa era dietro l’angolo. Due sostituzioni forzate (dovute agli infortuni di capitan Fusco e Galizia), hanno snaturato l’undici di base che sino a quel punto (70 minuti) era stato a dir poco perfetto. Impossibile dire che i due cambi non abbiano influito sull’andamento del match, dato che lo spostamento dell’ottimo Nigro nel suo ruolo naturale, con il contemporaneo ingresso di De Martino in linea mediana, ha modificato in maniera irreparabile gli equilibri. Tre gol presi in seguito a tre ingenuità, (compreso un clamoroso contropiede concesso ai toscani), che hanno lasciato senza parole tutti, dai supporters, che cantavano gioiosi, allo stesso Palumbo, che già pregustava il ritorno alla vittoria interna che mancava dalla sfida contro il Fondi, dopo una sconfitta ed un pareggio. Il tecnico di Venosa dunque, dovrà fare quanto in suo potere per far ripartire i suoi dal 70’, dalle giocate determinanti di Scarpa e Galizia, dai gol di Luca Orlando.
E’ su queste basi che la Paganese dovrà rialzarsi, ritrovare morale e convinzione in vista del derby di domenica contro un ostico avversario quale la compagine partenopea. Fondamentale capire anche le condizioni degli infortunati, soprattutto di Fusco, senza il quale il pacchetto arretrato va in netta difficoltà. Ha deluso De Martino, lento impreciso e fuori condizione, e sembrerebbe veramente un azzardo riproporlo al “Vallefuoco” con il relativo spostamento di Nigro sulla linea arretrata. Da verificare anche le condizioni del prezioso Galizia. Se l’esterno destro non dovesse farcela, il trainer liguorino, dovrebbe abbandonare il progetto 4-4-1-1, che stava iniziando ad ingranare e ad entrare nella testa e nelle gambe dei giocatori, e che sarebbe potuto diventare la nota lieta di questo finale di stagione.
Stefano Masucci - resport.it