E’ un Pino Palumbo
amareggiato quello che si presenta ai microfoni, e che analizza subito
la partita pareggiata dalla sua Paganese contro l’Ebolitana: “Siamo
stati padroni assoluti del campo nel primo tempo, anche se la nostra
manovra era un po’ prevedibile. Nella prima parte di gara avremmo
potuto segnare 2-3 reti. Il gol subito è stata una clamorosa
disattenzione. Per me questi restano due punti persi. Non è facile
però creare occasioni da gol con 9 avversari dietro la linea della
palla”. Prosegue, poi sul pessimo rendimento interno delle ultime gare:
“In casa ci prendiamo delle pause difensive clamorose. Nella ripresa
siamo stati macchinosi, nonostante la supremazia territoriale e di
uomini. Purtroppo ci sono problemi strutturali su alcuni giocatori: chi
è lento non può diventare veloce”.
Pensa poi il tecnico allo
scontro con il Chieti. “Sarà sicuramente una partita difficile: i
neroverdi sono una squadra reattiva, rapida, veloce, a mio parere una
delle migliori del girone. Per fare risultato servirà attenzione e
condizione fisica; peraltro mancherà Fusco in difesa: non so ancora chi
lo sostituirà, se Pastore, o se arretrare uno tra Giglio e De Martino,
ma certamente schiererò chi sarà più in condizione avrà più e “gamba”.
Prima di lasciare la sala stampa, il trainer di Venosa, si lascia andare
del tutto e ammette: “E’ una situazione non semplice: sono nella
‘merda’, ma state tranquilli che farò di tutto per portare questa
squadra ai playoff”.
Poi è la volta di Errico:
“Sul gol c’è stata una dormita generale, con un errore sia da destra
che mio (a sinistra). Siamo entrati troppo molli nel secondo tempo,
anche se è difficile vincere quando gli avversari al primo tiro nello
specchio fanno gol. Alla prima disattenzione subiamo subito gol.
Fuori casa andiamo meglio, forse perché possiamo chiuderci e ripartire
in contropiede, mentre tra le mura amiche siamo “costretti” a fare la
partita.”
E’ dello stesso avviso di
Palumbo, il laterale sinistro sull’atteggiamento tattico
dell’Ebolitana: “purtroppo andiamo spesso in difficoltà con le squadre
piccole; cerchiamo sempre di attaccarli sull’esterno, con Galizia e
Scarpa, ma non è stato facile: oggi per esempio, gli avversari erano
schierati tutti dietro la linea della palla. Bisogna interpretare meglio
le partite ed evitare cali di tensione”.
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