Dove eravamo rimasti? All'inopinata sconfitta di Chieti bilanciata dalla corroborante e convincente vittoria contro il Campobasso o alla riconferma di limiti strutturali forse superati dalla riscoperta e dalla crescita di valori individuali ritrovati?
Nel calcio spesso è la prestazione più recente ad alimentare speranze e certezze, cancellando dubbi e perplessità: come di una gara vittoriosa non rimangono impressi i momenti di sofferenza ma solo l'attimo esaltante che sancisce il sospirato successo.
La Paganese ha ritrovato il sorriso, ha allungato sul Gavorrano, ha ripreso la consapevolezza di poter centrare i play-off, tenendo a distanza avversari rilanciati solo grazie all'altalenante cammino degli azzurro-stellati. Il prosieguo sembra ora più tranquillo ed incoraggiante ma rimangono intatti ed irrisolti, gli interrogativi su una più felice e produttiva gestione delle risorse, enormi ed indiscutibili, dei singoli, in funzione degli spareggi contro avversari temibili per compattezza, entusiasmo ed equilibrio, esaltati dalla validità e dalla competitività degli organici.
Anche contro i modesti molisani sono riapparsi i fantasmi di una squadra fortissima ed incontenibile nella fase propositiva ma alterna, discontinua e disarticolata quando sono gli altri a proporre gioco. Per lunghi tratti sono stati costanti, produttivi e risolutivi i rientri degli esterni offensivi e del ritrovato, immenso Fava ma non sono mancati i momenti di difficoltà e sofferenza tattica non deleteri solo per i fin troppo evidenti limiti degli avversari.
Il bravo e perspicace Palumbo è alla costante ricerca di un equilibrio tattico che possa dare solidità e compattezza alla squadra senza privarla di inventiva, imprevedibilità, concretezza. Saprà, lo sperano tutti, intuire e gestire i momenti, anche a gara in corsa, di qualche dolorosa rinuncia in funzione di uno schieramento più accorto, compatto e produttivo.
Sotto questo aspetto potrebbero essere molto indicative le prossime tre gare, sopratutto quella contro il temibile Catanzaro, potrebbero essere un banco di prova di rilevante importanza in proiezione play-off per una Paganese imprevedibile, aggressiva e prorompente ma nello stesso tempo camaleontica, essenziale e cinica.
Si ricomincia da Aversa e sarà trasferta, per niente facile contro un avversario solo in apparenza abbordabilissimo ma con organico e potenzialità molto interessanti e discretamente competitive. I normanni stanno attraversando un momento difficile: nelle ultime 11 partite hanno vinto solo una volta (L'Aquila) hanno pareggiato 3 volte, hanno subite 7 sconfitte.
Hanno perso smalto, lucidità e compattezza, stentano a ritrovare stimoli, entusiasmi e motivazioni che avevano caratterizzato il loro brillante inizio di campionato.
L'undici del bravo Romaniello rimane comunque un avversario temibile, una squadra che è un giusto ed equilibrato mix di calciatori, indiscutibilmente competitivi e giovani con grandi margini di miglioramento. In difesa schierano tre calciatori che farebbero comodo anche a squadre con ambizioni vincenti: il rassicurante ed acrobatico Gragnaniello fra i pali e l'affidabilissima coppia Castaldo-Mattera, quest'ultimo elemento carismatico che avrebbe meritato altre categorie. Sugli esterni difensivi Campanella e l'under Vitale stanno alternando prestazioni positive ad allarmanti limiti in entrambe le fasi. In definitiva un reparto molto munito e quasi invalicabile centralmente ma presumibilmente perforabile sugli esterni.
Non ci sarà lo squalificato Galizia e nemmeno il bravo Balzano, vorrà dire che potrebbe essere determinante l'imprendibile Scarpa con la sua creatività al servizio di Fava ed Orlando.
L'Aversa, come la Paganese, schiera un centrocampo a quattro con il brillante Gatto ('92) ed il dinamicissimo Zolfo che assicurano interdizione e discreta capacità creative, sugli esterni agiscono l'interessante Petagine e Letizia che potrebbe rilevare uno degli esterni difensivi per far posto al più incisivo Marano.
Le insidie offensive avranno un immancabile ispiratore in Grieco elemento di grandi intuizioni e di grande fantasia supportate da eccellenti fondamentali, sarà lui, anche su palle inattive, l'arma offensiva avversaria da contenere e limitare. Mancherà, sembra, il prolifico Zampaglione e forse anche l'emergente Guarracino ma il giovanissimo Puca e il mobile Pisani non li faranno certamente rimpiangere.
Vorranno interrompere la lunghissima serie negativa, cercheranno di allontanarsi definitivamente dal rischio play-out (distante 4 punti), sogneranno l'impresa contro una grande per ritrovare entusiasmo ed identità.
Dovranno essere affrontati col piglio della squadra che non può più distrarsi, con la concentrazione, la voglia, la determinazione giusta di chi vuole ritrovare continuità, competitività e fame di vittoria.
Carlo Vitiello per paganese.it