27.4.12

Nulla è perduto. Ma...

Rubrica La Paganese vista da... Nocera.

Ero ad Aversa mercoledì e la Paganese non mi ha fatto una bella impressione. Chiariamo subito. Se questo sarà l'atteggiamento nei play-off, qualora dovessimo arrivarci, sarà dura contro la Vigor Lamezia, nostro presumibile avversario nella post season. Ora ci sono pochi calcoli da fare. Bisogna ottenere sei punti, negli ultimi due incontri, contro Fano, domenica prossima in casa e a Frattamaggiore, nell'ultimo turno contro l'Arzanese, contro squadre entrambe salve. Quattro punti non bastano. Se la formazione azzurra, dopo tutte le occasioni sprecate, non ultime Melfi e Aversa, non dovesse farcela è giusto che non partecipi agli spareggi promozione perché non li meriterebbe e sarebbe un fallimento sportivo non averli centrati. Ritorniamo al pomeriggio di Aversa, dove in campo c'erano due squadre che lottavano per i rispettivi obiettivi, ai padroni di casa bastava anche un pareggio ma non s'è accontentato giustamente, interpretando con spirito combattivo l'incontro, anche se la Paganese sembrava una squadra già in vacanza. Il primo tempo è stato un monologo granata, per intensità e padronanza di campo. Gli uomini di Romaniello, quando avevano palla sapevano cosa fare, aggredendo le nostre corsie esterne dove Letizia, un classe 90', ha fatto il Roberto Carlos su quella corsia, sbucando da tutte le parti e creando sempre superiorità nell'area azzurra. Manovra fluida e tambureggiante quella di Grieco e compagni, indemoniati alla ricerca costante del gol, trovandolo, quasi come fossero all'ultima spiaggia. La Paganese a tratti ha ribattuto ma mai con la stessa intensità, cercando di creare qualcosa sotto la regia di De Martino. Quando, però, l'ex centrocampista del Crotone è uscito per infortunio, la luce s'è spenta affidandoci ai lanci lunghi di Pepe dalle retrovie, alla poca vena di Galizia, in ombra per tutta la gara, e a qualche in iniziativa di Scarpa che ha fallito il pari nella prima frazione per poi calare alla distanza. Nella ripresa il ritmo forsennato e la voglia, la grinta di arrivare prima sul pallone dell'Aversa Normanna è calata inevitabilmente. Eppure Robertiello, prima di farsi espellere a fine gara, s'è distinto con due-tre parate salva raddoppio, mentre la Paganese non ha mai alzato l'asticella del ritmo aggrappandosi a qualche iniziativa estemporanea di Fava, palo su deviazione del portiere Russo, e occasionissima a pochi metri dalla porta di Cognigni che alzava a porta sguarnita. Aldilà di queste occasioni, mi preoccupa l'interpretazione soprattutto della ripresa: poca cattiveria agonistica, poca intensità, quando c'era da accelerare e stringere d'assedio l'avversario e cercarlo di metterlo alle corde. Una caratteristica che non ho mai visto in questa squadra. Speriamo che cambi registri da domenica , perché siamo alla prima delle ultime due spiagge. Dopo c'è il naufragio.

Peppe Nocera per paganese.it