Grande entusiasmo a Pagani, dopo la vittoria del D’Ippolito, che ha gelato gli infiammati tifosi lametini, mandando in estasi gli oltre 200 supporters azzurrostellati. La Paganese tutto carattere e grinta targata Grassadonia è riuscita nella prima impresa, ovvero quella di domare “il colosso” Vigor, e guadagnare un pass per la finale, da disputare con il Chieti, qualificatosi anch’esso all’atto decisivo della post season promozione grazie ai due pareggi contro l’Aprilia. Dopo una giornata di riposo e di festeggiamenti più che giustificati, Fusco e compagni riprenderanno oggi il lavoro.
Il compito principale del tecnico salernitano sarà quello di riportare i suoi sulla terra, e ritrovare concentrazione, intensità e tenacia, qualità, che, miste ad un pizzico di buona sorte che non guasta mai, hanno fatto la differenza nelle due semifinali. «Adesso l’errore più grande che si può commettere è pensare che l’opera sia compiuta», ha ammonito Grassadonia già dopo il 90esimo del match di Lamezia, proiettandosi alla finalissima che vale la Prima divisione. «In campionato la Paganese contro il Chieti ha perso due volte, ed è proprio da questo dato, unito alla nostra grande voglia di riscatto, che bisognerà ripartire per preparare la doppia sfida decisiva», parola del tecnico, che ha ridato alla sua squadra un’impronta vincente.
Anche ieri l’altro, gli azzurrostellati hanno mostrato spirito di abnegazione, e cinismo, sfruttando la prima occasione creata e difendendo a denti stretti il vantaggio. Grande merito anche di Piero Robertiello, capace di ipnotizzare dagli undici metri Gattari nel primo tempo, e autore di almeno altri 3-4 interventi decisivi. Bella soddisfazione per l’estremo difensore, che finalmente sta ritornando ad esprimersi con continuità, dopo essersi alternato troppo con Petrocco prima e Stllo poi. E’ stata la giornata anche del solito Orlando, ancora in gol, ancora decisivo, che in questi spareggi ha messo a tacere chi troppo spesso ricordava il suo digiuno dal gol, e la sua forma precaria, dimostrando il valore assoluto di un attaccante di categoria superiore.
Deve continuare su questi binari, la
squadra della ‘stella’, se vuole chiudere il cerchio e coronare una
stagione che avrebbe il sapore dell’impresa. Fino a qualche settimana
fa, si parlava di playoff lontani e di giocatori bolliti. Alzi la mano,
poi, chi si aspettava che un team posizionatosi sesto nella graduatoria
finale, avrebbe seriamente lottato per la Prima Divisione. Ancora tutto
da scrivere però per Grassadonia, e i suoi ragazzi. Il compito del
salernitano, infatti non è dei più semplici. Nella finale d’andata
mancheranno gli squalificati De Martino e Nigro, entrambi espulsi nella
battaglia di Lamezia. Con Tricarico probabilmente out, il centrocampo
sarà da ridisegnare, senza interpreti naturali del ruolo. Tornerà invece
Galizia, che dopo la sciocchezza commessa nella gara d’andata, avrà
tutta la voglia di rifarsi, si spera con un pizzico di furbizia in più.
Da quest’oggi, dunque, squadra al lavoro, per iniziare a preparare
l’ennesima impresa, e a provare l’11 anti Chieti, con la sicurezza, di
ritrovare domenica prossima, un “Marcello Torre” ebbro di gioia, e
pronto a sostenere i propri beniamini per tutti i 90 minuti.
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