La parata di Robertiello sul primo rigore della Vigor Lamezia |
Una stagione
indimenticabile, quella della Vigor Lamezia, rovinata dagli
imperdonabili errori dagli undici metri e dalla sfortuna.
La dea bendata, che
sicuramente fa parte del gioco, si è accanita in entrambi i turni
giocati contro una Paganese esperta e cinica, ma sicuramente non
eccezionale tecnicamente e abbastanza ferma sulle gambe.
Eppure anche oggi,
davanti a quasi tremila spettatori e una partecipazione da altri
livelli, De Luca e company le hanno provate tutte per superare i campani
e passare alla finalissima che avrebbe consentito di sognare la Prima Divisione e la….storia.
Alla fine, i
biancoverdi non sono riusciti a scardinare il bunker paganese ma tutti,
proprio tutti, dobbiamo applaudire dirigenti, tecnici e calciatori per
il sogno che ci hanno concesso e per i meriti che hanno accumulato in
tutta la stagione.
Grassadonia schiera un
5-3-2-molto guardingo lasciando però sempre fissi in avanscoperta il
pericoloso Orlando e l’esperto Fava. Costantino schiera
sorprendentemente Erbini in quello che doveva essere il posto (dietro o
insieme a De Luca?) dello sfortunato Rondinelli, fermatosi in settimana.
Già all’inizio, si intravede che non è giornata. Prima De Luca colpisce la traversa dopo sette minuti. Poi una punizione di Franchino sfiora il palo.
La Vigor è attivissima, specialmente con
Cerchia che costruisce e svaria da destra a sinistra, correndo come un
ossesso. Il vento a favore aiuta i biancoverdi che subito assediano gli
ospiti che, se aggrediti, non sembrano proprio dei fulmini di guerra. Marchetti,
al 16°, cerca di sfruttare le folate e, da quaranta metri, impegna
seriamente Robertiello. De Luca sembra una furia, Mancosu, invece, non
trova spazi perché ingabbiato e raddoppiato dalla coppia Balzano-Nigro.
Al 18°, nell’unica
ripartenza ospite decente, il bravissimo Neglia difende palla in area,
serve all’indietro Agresta il quale, in solitudine, ha tutto il tempo
per scodellare in area di rigore. Qui i due centrali biancoverdi non
sono pronti e il veloce Orlando batte Forte da pochi metri.
Al 20°, Lattanzio si
coordina bene e, di sinistro, dai trenta metri, colpisce clamorosamente
il secondo palo della giornata. Un minuto dopo, De Luca è atterrato da
tre avversari in area: batte il conseguente calcio di rigore Gattari con
un destro angolato e a mezz’altezza che e Robertiello devia con un bel tuffo.
La Vigor
non si disunisce nemmeno dopo tale mazzata e insiste con le bordate di
Franchino, le girate di testa di Lattanzio e De Luca e un tentativo dai
trenta metri di Cerchia che esaltano ancora Robertiello. Negli ultimi
muniti del primo tempo la Vigor
spinge al massimo sempre con Cerchia e De Luca attivissimi e Gattari,
che Costantino prova a spostare stabilmente in avanti. Le conclusioni
sono continue, ma la mira è poco fortunata. Gli ospiti, invece, non si
schiodano dalla difensiva e tengono costantemente sette-otto elementi
sotto la linea della palla e i soliti due attaccanti a tenere impegnati
difensori locali.
Nella ripresa, la Vigor
si dimostra ancora motivatissima e, già al 3°, finalmente Mancosu si
sblocca e riparte alla sua maniera:punta Fusco e serve un pallone
bellissimo che libera in area Erbini. Il giovane siciliano si impappina e
tentenna quel tanto che consente a Robertiello di catapultarsi sui suoi
piedi e di anticiparlo.
Al 10°, Romero prende il posto dello stesso Erbini.
Due minuti dopo, al
termine di un’azione d’attacco locale, Mancosu, evidentemente “carico”
per la tensione accumulata e per l’apporto che oggi non riusciva a dare,
protesta con l’arbitro e viene ammonito per la seconda volta.
Espulsione e Vigor in dieci nella fase più delicata della gara.
La partita, però, non cambia proprio. Pur in inferiorità, la Vigor non demorde e attacca spingendo al massimo. La Paganese, di contro, non accenna ad uscire dal guscio. Grassadonia cambia il bomber Orlando con l’esperto Scarpa.
Al 26°, Costantino inserisce Mangiapane per l’acciaccato Giuffrida e, due minuti dopo, Cane per Franchino.
Al 30°, Lattanzio di sinistro costringe Robertiello a deviare in angolo. Sull’angolo, l’arbitro vede nella
mischia un fallo su Romero e assegna il secondo rigore ai locali.
Mangiapane spiazza Robertiello, ma la palla si stampa sul palo. Nel
prosieguo, succede un parapiglia in area e, per buoni cinque minuti, non
si capisce molto sulla decisione che l’arbitro vuole prendere. Alla
fine, viene espulso Nigro (colpo proibito ad un avversario?) ed
assegnata una punizione un metro dentro l’area di rigore alla
Vigor. Batte anche questa volta Mangiapane, ma la palla è fuori
bersaglio. Al 35°, Mangiapane batte benissimo una punizione dai venti
metri e Robertiello fa un miracolo, deviando in angolo. Sul calcio
piazzato, Mangiapane porge a Cane che tira prontamente, ma il tiro è
rimpallato. Un minuto dopo, il terzo espulso:Bonasia. Al 90°, Gattari
riesce a liberare in area Romero, il quale tira addosso a Robertiello.
Al 92°, De Martino diventa il quarto espulso di una gara non certo distintasi per scorrettezze, anzi…
Dopo cinque minuti di recupero l’arbitro chiude la contesa e, naturalmente, da una parte ci sono le
solite scene di giubilo e, dall’altra, quello che nessuno si aspettava e
che quasi nessuno aveva immaginato. La disperazione dei giocatori in
campo, dei tifosi sugli spalti e dei dirigenti in tribuna, la dicono
lunga sull’attaccamento di tutti alla maglia biancoverde. La delusione è
stata cocente, ma tutti, nessuno escluso, siamo pronti a riconoscere e
ad esaltare la stagione eccezionale che la Vigor
ha regalato alla città. Il grande lavoro compiuto dalla società e dai
tecnici per portare questi ragazzi quasi ad un passo dalla Prima
Divisione non va certo disconosciuto. Anche oggi, dopo l’impegno
dimostrato, le occasioni create, i rigori, i pali colpiti, pur nella
disperazione per l’occasione storica persa, non dobbiamo mai dimenticare
che il calcio è un gioco. Come in tutti i giochi, è ovvio, occorre un
briciolo di fortuna. Sarà per la prossima volta. O sarà prima?
I migliori: Robertiello, Neglia, Agresta e Fusco per gli ospiti.
Per la Vigor:Cerchia su tutti.
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