28.5.12

La Vigor Lamezia esce dai play-off.
























Lamezia Terme, 26 maggio - Tanta, troppa amarezza, per un epilogo di stagione quanto mai ingiusto ed immeritato. Paradossalmente, infatti, l’imbattibilità del D’Ippolito cade, dopo oltre un anno, proprio nella partita chiave, quella che poteva e doveva sfatare, una volta per tutte, quella maledizione che dal lontano 1987, anno dell’ultimo trionfo, sembra aleggiare sul sodalizio vigorino. Alla fine, non c’è riuscito neanche l’emergente Massimo Costantino a far rivincere, sul campo, un campionato alla prima realtà calcistica lametina. Ma stavolta la rabbia per un destino costantemente e dannatamente avverso, è troppa per essere quantificata. Mai, personalmente, ci era finora capitato di assistere ad una gara tanto a senso unico ed incredibilmente conclusasi con la vittoria dell’undici rimasto in balia dell’avversario per gl’interi novanta e passa minuti di gioco. Un solo tiro nello specchio (due in totale) ed un gol? Si, è possibile. Chiedere alla Paganese come si fa.


Ovviamente in mezzo a tanta sfortuna, c’è anche una pizzico di altro. Ad iniziare, tanto per cambiare, dal perdurare della scarsa freddezza dal dischetto. Basti pensare che con i due penalty falliti da Gattari e Mangiapane, che da soli, se realizzati, avrebbero permesso di ribaltare il risultato ed accedere in finale play-off, soltanto uno degli ultimi sei concessi alla Vigor, è stato tramutato in gol. Complessivamente, su sedici penalty avuti a favore, ne sono stati sbagliati sette, quasi la metà. Che nelle ultime sei partite, qualcosa si sia però inceppato sotto il profilo realizzativo, lo testimoniano pure gli appena due palloni messi in fondo al sacco altrui. Una resa obiettivamente non all’altezza di una compagine che ha chiuso alla stratosferica quota di ottanta punti.


A lasciare di stucco, in quelli che sono purtroppo stati i 90’ finali di una lunga e snervante stagione, è poi stata la sciocca ed ingenua doppia ammonizione rimediata da Mancosu in meno di un’ora di gioco. Tra l’altro entrambi i cartellini gialli gli sono stati sventolati per inutili ed immotivate proteste. Il bomber sardo è venuto meno proprio nel momento cruciale, deludendo sul più bello quel pubblico che ormai lo aveva eletto a proprio beniamino per le tante gare risolte grazie alle sue progressioni travolgenti. Per certi versi, proprio da quando qualche addetto ai lavori, magari operante ad appena una trentina di chilometri di distanza, in un’intervista lo ha indicato come elemento in grado di fare le fortune del proprio team nella prossima stagione, qualcosina si è inceppata nel prolifico motore dell’ex Latina. Sarà sicuramente una coincidenza, anche perché riteniamo, per come tra l’altro dichiarato dal ds Maglia, che qualora dovesse lasciare Lamezia, l’ultima società alla quale Mancosu potrebbe approdare, sarebbe proprio quella geograficamente più vicina alla Vigor. In ogni caso, come suol dirsi, ai posteri l’ardua sentenza.. Certo, però, che quella sciocca doppia ammonizione da lui non se la sarebbe aspettata nessuno, pure in virtù del fatto ch’era diffidato a seguito del giallo preso al Marcello Torre di Pagani, dei 3500 cuori bianco verdi nell’occasione presenti sulle tribune del D’Ippolito. prosegue a questo link

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