4.5.12

Palumbo-Grassadonia: nel segno dell'incoerenza.

Rubrica La Paganese vista da...Nocera.

Alzi la mano chi, dopo le frettolose dimissioni di Grassadonia, lo scorso 17 gennaio, si sarebbe aspettato il ritorno, l'ennesimo, di Palumbo. Era ovvio che noi che seguiamo la Paganese, da tifosi e giornalisti, rimanemmo spiazzati, cercando di scoprire il successore del tecnico ex Casertana, all'annuncio del ritorno di Palumbo, sapendo come s'era lasciato, con il direttore D'Eboli. Alzi la mano e pure tutte e due, chi si aspettava dopo la miracolosa vittoria contro il Fano, che riaccendeva la fiammella della speranza per l'accesso ai play-off, il ritorno di Grassadonia, a una giornata dal termine, soprattutto all'indomani delle dichiarazioni all'atto delle dimissioni. Se la società l'ha deciso, avrà notato lacune e falle che si stavano aprendo, nella navicella azzurrostellata che a stento e con troppe difficoltà stava entrando nel porto dei play-off. Non è questa la mia riflessione che mi son posto in queste ore commentando il nuovo ribaltone in panchina, con amici e colleghi ma il senso d'incoerenza che ha accompagnato il modus operandi degli ultimi due inquilini della panchina della Paganese. Palumbo, che ha le sue scusanti come il mancato arrivo di un minimo, dal mercato di gennaio e una squadra che non ha mai avuto al completo e che via via non l'ha più assecondato pienamente, era ritornato sul luogo del delitto nonostante la mancata riconferma, dopo vittoria del campionato di C2, la chiamata alla vigilia del torneo 2009-'10, per essere esonerato dopo due giornate per poi ritornare alla dodicesima giornata e seppur retrocedendo, essere riconfermato per poi essere nuovamente cacciato dopo la nona giornata del campionato 2010-'11. Mi chiedo, dopo la quarta chiamata e il terzo esonero se, entrambe le parti, si saranno conosciute sino in fondo per non incontrarsi più, perché si rischierebbe di essere grotteschi con la coerenza che già al terzo ritorno si andò a farsi benedire quando ci sentimmo dire che " bisogna pur lavorare", chiedendo le motivazioni del ritorno. Da Palumbo a Grassadonia il passo è breve. L'ex tecnico della Salernitana, chiamato al capezzale azzurro in estate per il gran rilancio, posiziona la "sua" Paganese ai vertici della classifica poi la società chiede sacrifici e qualche taglio dell'organico. Apriti cielo. Alla conferenza stampa delle dimissioni Grassadonia disse: "Saputo dei tagli di calciatori che ho proposto io, non posso fare altro che lasciare, non so se arrivano rinforzi e se sono congeniali, al mio progetto per raggiungere l'obiettivo, metto avanti prima l'aspetto umano e poi quello professionale". Ma cos' è cambiato dal 17 gennaio al 30 aprile? Nulla. I tagli sono stati fatti, i rinforzi promessi anche a Palumbo non sono arrivati. Risultato, alla prima chiamata Grassadonia è tornato. Grazie mister Palumbo per quel sogno che ci hai regalato quel 17 giugno del 2007, con la promozione in C1. In bocca al lupo mister Grassadonia, le auguro di riportarci in C1. Nella vita si può cambiare sempre idea, ma la coerenza è un'altra cosa.

Peppe Nocera - paganese.it