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8.6.12
Il vicepresidente Reale: «Crediamo tutti nel Chieti».
CHIETI. La sbornia da pessimismo sta a poco a poco evaporando e
l'imperativo è: crederci! Dal centro storico allo scalo, dalla fascia
periferica alle contrade che ne delimitano i punti cardinali, è l'intera
città ad essere chiamata a una risposta sportiva e calorosa al
progetto-Chieti, un progetto che niente meno "rischia", si fa per dire,
di passare, nel giro di 90 minuti, salvo la coda dei supplementari,
dall'obiettivo inizialmente dichiarato, cioè la salvezza, a quello
maturato in corso d'opera, ossia la promozione in Prima divisione. E la
società si compatta, aspettando la Paganese in gara-2. Parte della
mobilitazione passa anche per le capacità organizzative e di coagulo di
Massimo Reale, vice presidente teatino, insieme al suo omologo Walter
Costa. 50 anni, titolare di una avviata società finanziaria a conduzione
familiare, Massimo Reale, il "palestrato" del sodalizio di viale
Abruzzo, per via della sua passione per il fitness, è uno dei più
convinti sostenitori della linea verde. Allora, Reale, questi giovani dove porteranno?
«Lontano, ne hanno capacità e voglia, e poi nessuno li sta caricando
di responsabilità oltre misura, il presidente Walter Bellia sta
appoggiando senza riserve il nostro lavoro e quello dei direttori
Battisti e Di Giampaolo, per garantire gli equilibri e la tenuta
piscologica della squadra, noi tutti crediamo nella C/1 - a me piace
definirla così -, abbiamo dato ampia dimostrazione di meritarla, i
ragazzi sapranno tirar fuori la
rabbia che serve nei momenti speciali». Reale, una vita passata
da dirigente e vice presidente in Francavilla, Rosetana, Chieti,
dalla prima gestione Marino a quella della rinascita con Mario
Mancaniello, per approdare al Chieti di Antonio Buccilli, passando
per la meteora di Pino Albergo: qual è il valore aggiunto che un
manager della finanza può portare in una società di calcio?
«Innanzitutto queste cose si fanno per amore dello sport, poi è
chiaro che la professione di provenienza aiuta, direi che
oculatezza e prudenza sono d'obbligo, devo ringraziare la mia
famiglia (la signora Marina e i figli, Mattia e Danilo, ndc) per
consentirmi di esprimermi anche in un mondo dove è facile
rimetterci, il presidente Bellia con i suoi sacrifici ha fatto un
mezzo miracolo portando la società, in appena tre anni, a risultati
di assoluto prestigio senza fare follie». Reale, alcuni flash
dovuti alla sua esperienza e al suo intuito: quante chanche ha il
Chieti di ribaltare il 2-0 dell'andata? «Tante, purché giochi
come sa, se scende di ritmo rischia, se comanda le operazioni
toglierà identità alla Paganese». Un fattore oggettivo a
vantaggio degli uomini di Paolucci? «Disputare la gara di
ritorno su un campo ampio e dal fondo regolare come quello
dell'Angelini, al Torre di Pagani la squadra è stata sacrificata in
spazi ristrettissimi, per il resto anche noi conteremo su un
pubblico record, la prevendita va bene e già siamo a oltre 600
biglietti staccati». Un fattore soggettivo che potrà fare la
differenza? «Il rientro di Lacarra, la sua assenza ci ha
creato qualche problema, il suo ritorno potrebbe trascinarci in
C/1». Da lunedì che Chieti sarà? «Mi auguro un Chieti
felice e promosso, poi, però, bisognerà pensare al futuro.
Chiederemo all'imprenditoria e alla politica di fare un passo
avanti».
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