4.6.12

Lo show del Torre: 4mila spingono la Paganese. E i tifosi del Chieti restano fuori.

Bentornata passione. Il richiamo della promozione non può lasciar insensibili. I tifosi paganesi lo sentono, trasformando il Torre in quel teatro sontuoso ch’era stato in passato per far brillare la Stella. La gara-1 contro il Chieti mette in palio mezza Prima divisione: Grassadonia e la squadra hanno chiesto una mano, il popolo azzurro gliela tende e la stringe forte. A dieci minuti dal fischio d’inizio sono 4mila, sugli spalti. Si vedono e si sentono.
A Pagani il tifo ha due anime e due settori. La Curva fissa lo start: “At 16:00 Ladies and Gentlemen” è lo striscione che scandisce il conto alla rovescia. Ed alle quattro del pomeriggio, sotto un sole che brucia, mentre dagli altoparlanti del Torre risuona “Il cielo è sempre più blu” di Rino Gaetano, lo spettacolo può cominciare davvero.
S’apre il sipario biancazzurro, ne vien fuori un bandierone degli ultras che richiama il 1926, anno in cui vide la prima luce la stella della società liguorina, poi un puzzledi cartoncini. Può sfilare il nuovo striscione: “This is the show of the Curva Nord”. Sceglie l’esterofilia pure il settore Distinti, che decreta il momento della verità. “The time is now”, scrivono gli ultras che qualche tempo fa migrarono dalla Nord per compattarsi sul rettilineo. Sono un centinaio a cantare, movimentati e rumorosi. La loro scenografia pre-gara è il simbolo del gruppo tra due ali di fasce biancazzurre. Tanto per cominciare, in uno stadio che così pieno non lo si ricordava da tempo, decisamente un bel vedere.
Da Chieti sono arrivati in duecento. La metà sta nello spicchio riservato agli ospiti. Gli altri restano all’esterno del Torre, cantando “no alla Tessera del tifoso”. Non l’hanno sottoscritta per tutta la stagione, né ci si sono “piegati” per la finale play-off. E così restano lì, sulla soglia dello stadio. Meritandosi quasi i complimenti della Curva azzurra, che a metà primo tempo srotola uno striscione senza preciso riferimento, di quelli con implicita destinatario:
Meglio restare fuori che prestare false giustificazioni”. Il sipario della Nord tornerà protagonista in principio di ripresa, riaprendosi tra uno sventolio di bandiere e l’odore acre di fumogeni azzurri. E’ il degno scenario che accompagna un 2-0 che se non è ipoteca sulla promozione poco ci manca. La Paganese ci crede ancora di più, il Chieti promette che non finisce qui, però intanto nella città di Sant’Alfonso è tempo di caroselli, bandiere al vento e presidio a Santa Chiara, al confine con Nocera Inferiore, dove i cori già annunciano il derby che potrebbe tornare tra qualche mese in terza serie. I carabinieri osservano con occhio vigile. Finché resta tutto nei canoni della civiltà, ci sta pure lo sfottò d’un campanilismo sentito sin quasi all’esasperazione. Bentornata passione.

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