29.10.12

Io la vedo così.

Rubrica Io la vedo così di Carlo Vitiello su Paganese.it

Grande vittoria, popolo azzurro stellato in delirio, trionfo sperato ed atteso da troppi anni, un risultato che rilancia la Paganese verso traguardi prestigiosi più consoni al valore indiscutibile dei singoli che con questa impresa moltiplicheranno convinzione e consapevolezza delle loro enormi qualità potenziali. Sono strafelice e chi mi conosce meglio di chi mi legge sa il perchè, sono felicissimo anche perchè questo clamoroso e forse inaspettato risultato sportivo rappresenterà per la città, dal punto di vista umano, una rivincita della laboriosità, della fierezza e dell'umiltà sulla protervia e la presunzione. E' questo il regalo più grande che attendevano gli appassionati tifosi azzurri, è questo il regalo indimenticabile che conserveranno a lungo gelosamente nei loro cuori palpitanti di passione. Qualcuno starà pensando che io voglia divagare e non parlare della partita? Qualche "altro" si aspetta che mi cosparga il capo di cenere ammettendo che i miei convincimenti tattici e tecnici siano stati bocciati dal campo? No, per niente. Sono sempre più convinto di ciò che vedo e di tutto ciò che si ripete puntualmente, che si è intravisto anche ieri ma è stato mascherato dalle amnesie avversarie e dalle prodezze dei singoli. Una rondine non fa primavera, capolavori tattici non ne ho intravisti, se per capolavoro si intende invertire gli esterni offensivi, e snaturare Tortori affidandogli compiti di primo difensore nella fase di non possesso. C'è qualcuno fra i pochi che mi leggono puntualmente, come il celebrato GRASS, che riconosce nel bravissimo Romondini doti anche di interditore? La mia opinione, che ribadisco con garbo e con intenti solo costruttivi, è che nel calcio esistono delle priorità precise nelle due fasi ed al primo posto c'è l'equilibrio, ovvero: mai rischiare l'inferiorità numerica centralmente anche nelle transizioni negative (quindi due difensori marcatori e uno scala). I mediani, TRE, devono stare attenti a darsi copertura preventiva, uno a sostegno dell'altro. Tutto questo produce una squadra accorta che riesce a gestire la gara anche se non ha il possesso palla, il tutto arricchito da due esterni propositivi e due attaccanti COMPLEMENTARI alla costante ricerca della profondità. Questo è il calcio che prediligo e vederlo applicato da squadre importanti e vincenti rafforza la mia convinzione. Giusto ed apprezzabile da parte del mister dedicare la vittoria ai tifosi ed al Presidente Trapani sarebbe stato, però, meglio non soffermarsi su presunti trionfalismi, per quanto mi riguarda al di sopra di tutto c'è la Paganese e la speranza di poterla vedere all'opera utilizzando al massimo le sue indiscusse e, più volte da me ribadite, enormi potenzialità. La gara di ieri si presta troppo poco ad una disamina accurata ed attenta dal punto di vista tattico: doppio vantaggio iniziale favorito da errori marchiani degli avversari, gara in discesa motivazioni, entusiasmo a mille hanno moltiplicato le risorse atletiche e la convinzione di poter centrare l'impresa. Quando i "molossi" (???) hanno avuto la possibilità di sperare nella rimonta c'è stata la svolta definitiva: il rigore sbagliato è stato il segnale inequivocabile di una loro prevedibile disfatta che l'immenso Scarpa ha definitivamente sigillato con due gol da cineteca. Sarebbe limitativo soffermarsi sugli episodi favorevoli e non sottolineare la splendida prestazione, lo spirito di abnegazione, la grande determinazione di undici leoni che hanno VOLUTO vincere, lottando e mettendo in campo non solo la loro riconosciuta competitività ma un grande carattere, tanta indomabile aggressività ed abnegazione. Le sollecitazioni commoventi dei tifosi, l'amorevole coinvolgimento emotivo della società, le riconosciute, ed intuibili, motivazioni di chi li guida sono state le armi vincenti che hanno meritatamente travolto un avversario boccheggiante e senza nerbo, un avversario schiavo delle sue contraddizioni ed alla vana ricerca di una definitiva identità. Ora inizierà un nuovo campionato, siamo solo all'inizio, ci saranno verifiche ed ostacoli difficili da superare, bisognerà affrontarli con la stessa rabbia agonistica, con immutate e feroce concentrazione: guai a ritenersi infallibili ed imbattibili, il calcio è sorprendentemente imprevedibile e contraddittorio, ti dà oggi potrebbe toglierti domani, facciamo in modo che continui solo a dare, senza fermarsi mai, fino alla fine, fino a..... ????