Le gare perfette nel calcio non esistono. Ci sono partite ben scritte
dal punto di vista tattico e bene interpretate dai protagonisti, nella
fattispecie di oggi: i calciatori della Paganese. La squadra di
Grassadonia (foto) vince con un risultato roboante, con un
quattro a uno che non ammette repliche nei confronti dei rivali di
sempre di sponda nocerina. Dopo appena sei minuti di gioco, in un
silenzio tombale, nello stadio di Chieti, a porte malinconicamente
chiuse per le due tifoserie, è la Paganese che passa in vantaggio.
Soligo si catapulta su un pallone che danza al limite dell’area di
rigore avversaria, un occhio alla sua sinistra e poi palla per lo
smarcato Ciarcià che di prima intenzione scodella un invitante pallone
per Girardi che con un’autentica prodezza mette il pallone in rete. Zero
a uno e palla al centro. La Nocerina accusa il colpo. La manovra di
centrocampo stenta a decollare. De Liguori e Bruno sono lontani anni
luce dal solito rendimento e la loro manovra appare prevedibile e
scontata. Mancano i rifornimenti per gli attaccanti ed Evacuo al centro è
francobollato a dovere, preso com’è nella stretta morsa del duo
Fernandez-Pepe che non perde un colpo. Forte del vantaggio repentino, la
Paganese gioca invece in scioltezza. A centrocampo finalmente si rivede
il miglior Soligo della stagione; ma si rivede anche un Ciarcià
finalmente all’altezza delle aspettative della vigilia. L’ex beneventano
gioca a occhi chiusi e interpreta nel modo migliore la parte che
Grassadonia gli affida: un occhio al centrocampo a supporto di Romondini
e Soligo e un occhio in avanti per supportare il duo Tortori-Girardi.
Ma è tutta la Paganese che gioca la migliore gara di questo campionato.
Imperversa l’insolita coppia d’attacco Girardi-Tortori, che riesce a
interpretare bene sia la fase di possesso palla che quella di non
possesso, tenendo sempre sul chi va là la difesa avversaria, mentre la
difesa, orfana del capitano Fusco, non sembra soffrire più di tanto
davanti ai velleitari tentativi offensivi della Nocerina. Quasi scontato
il secondo gol della Paganese a conferma di una interpretazione
utilitaristica e intelligente della gara. Sono trascorsi meno di venti
minuti e la squadra di Grassadonia raddoppia con un’azione personale di
Calvarese, che dalla destra, da posizione impossibile, in una delle sue
innumerevoli incursioni in avanti, infila la porta di Aldegani con un
destro terrificante.
La Nocerina potrebbe riaprire le ostilità grazie a un calcio di rigore
concesso dall’arbitro per atterramento di Evacuo. Ma la massima
punizione battuta da Merino viene neutralizzata dal portiere. È il
segnale forse di una giornata negativa della Nocerina, preda di un
inspiegabile nervosismo. La difesa della Paganese, supportata da un
ragguardevole filtro a centrocampo, con un Ciarcià e uno Scarpa
straripanti, non corre mai pericoli. Lavoro ordinario per il portiere
Marruocco con difensori però attenti e precisi che non perdono una sola
battuta e fanno dormire sonni tranquilli proprio al portiere degli
azzurrostellati. In tutto questo sul rettangolo verde sembra esserci una
sola squadra: la Paganese, in campo con una strana maglia gialla forse
per ragioni strettamente scaramantiche.
Potrebbe segnare ancora la squadra di Grassadonia allo scadere del tempo
ma un gran tiro di Tortori dal limite viene deviato miracolosamente in
angolo dal portiere Aldegani.
Nel secondo tempo entra in scena il genio di Francesco Scarpa: dopo
essersi sacrificato per i primi quarantacinque minuti in una inconsueta
veste di interdittore, l’estroso calciatore torrese sale letteralmente
in cattedra. Prima mette a segno da campione uno di quei gol che vengono
definiti impossibili; avanza palla al piede caracollando come nelle sue
caratteristiche per oltre metà campo e, quando tutti si aspettano il
passaggio smarcante, effettua un pallonetto in corsa che termina la sua
corsa nel sette alla sinistra del portiere nocerino.
Sul risultato di zero a tre la Nocerina sembra avere un sussulto e il
neo entrato Negro con un tiro piazzato rasoterra dal limite dell’area
riduce le distanze sorprendendo Marruocco. Ma è ancora Scarpa a dire la
sua, all’83′ di gioco, quando pennella – imitando Del Piero, o Pirlo se
preferite – una punizione dal limite che s’insacca imparabilmente
all’incrocio dei pali, nel sette alla destra di Aldegani.
Poi non c’è più partita. Grande Paganese, certo, ma la Nocerina ha
deluso le aspettative della vigilia. Erano anni che in un derby – sia
pure a porte chiuse – non si vedevano tanti gol. Nei derby di una volta
si diceva “vince chi segna”, nel senso che bastava un solo gol per
risolvere la partita. Già, ma quelli erano altri derby. Soprattutto
erano derby con la presenza del pubblico. E oggi a Chieti tutto era
estremamente malinconico, risultato a parte.
Nino Ruggiero per il sito www.iconfronti.it