13.10.12

Pisa, mai un avvio così brillante dalla riforma della C.


PISA. Undici punti in sei gare: la miglior partenza di sempre del Pisa in serie C1. Infatti nei precedenti 11 campionati di terza serie disputati da quando nel 1978 venne applicata l’ultima riforma, con l’introduzione di due categorie (o divisioni, come si dice oggi) in quella che adesso si chiama Lega Pro, mai i nerazzurri erano usciti dai blocchi con la medesima brillantezza. Il Pisa di Braglia (destinato poi a salire in B via playoff) si fermò a quota 10, frutto di 4 pareggi e 2 vittorie. Equivalente il cammino della squadra del 1978-79, che conquistò la cadetteria vincendo nell’ultima trasferta a Pagani (teatro della prossima gara dei ragazzi di Pane): 3 affermazioni, un pareggio e due scivoloni, anche se allora i successi valevano solo 2 punti e il bottino complessivo era dunque di 7 sassolini, non 10. Lo stesso ruolino di marcia (10 punti) venne realizzato dal Pisa di Cabrini nel 2004-05, in un torneo che invece si concluse con un nulla di fatto. Se allarghiamo l’orizzonte di analisi a quando esisteva un’unica serie C, troviamo di meglio: ad esempio nel 1964-65 il Pisa, che avrebbe vinto il campionato, iniziò con 3 vittorie e 3 pareggi. Per misurare la portata della prestazione attuale si può ricordare che in B, nel primo campionato di Gianpiero Ventura, il Pisa aveva 12 lunghezze (una in più di ora) dopo 6 turni.
Meglio di Pagliari. Venendo al termine di paragone più recente, Pagliari 12 mesi fa si dovette accontentare della quota 7 (un punteggio pieno, 4 spartizioni della posta e una sconfitta, in casa con la Tritium), a -4 rispetto ad oggi, mentre Cuoghi nel 2010-11 collezionò appena 4 segni x. Anche nel 2002-03, terminato in finale playoff a Bergamo, i nerazzurri avevano 7 punti nel primo ciclo di 6 gare, concluso con l’esonero di Corrado Benedetti in favore di Gianni Simonelli.
Difficoltà iniziali. Partire male è stato il marchio di fabbrica di molte delle 11 precedenti stagioni in C1: in ben 6 occasioni il Pisa cambiò allenatore già nel girone d’andata e in 2 casi (D’Arrigo nel 2000-01 e Simonelli nel 2003-04) due tecnici, che pochi mesi prima avevano sfiorato la B ai playoff, ottennero la conferma (momentanea per Simonelli) grazie ai meriti pregressi nonostante i balbettii iniziali (soltanto 6 punti in ambo i precedenti).
Gatto acciaccato. E’ tornato Gatto dalla buona prova con la Nazionale di categoria, ma con una caviglia dolorante a causa di una botta ricevuta.
Attacco Paganese. Contro il Pisa, la Paganese ha come primo obiettivo quello di rimettere in sesto un attacco definito abulico: tra le punte in rosa i soli Tortori e Girardi sono andati in rete. Secondo quello che dicono gli osservatori, i prossimi avversari dei nerazzurri esprimo anche un buon gioco, ma non riescono a concretizzare. Per questo potrebbero esserci delle novità nella formazione di domenica, più a livello di uomini che di disposizione tattico. Da Pagani suppongono che sia Orlando l’attaccante destinato a lasciare la maglia ad un compagno, ma nemmeno escludono altre sorprese. Per quanto riguarda la difesa, non sarà a disposizione il giovane Agreste, che nella partita di Prato era dovuto uscire per un problema ad un ginocchio: nessun guaio al menisco, ma comunque uno stop di una ventina di giorni. Intanto la società della Paganese, per la gara con il Pisa, sta organizzando alcune iniziative per avvicinare le associazioni ed i giovanissimi alla squadra. Entreranno gratis domenica i ragazzi dell’Azione Cattolica “San Felice” di Pagani.

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