Il “man of the match” ha un solo nome: Francesco Scarpa. La grande prestazione dell’esterno nativo di Torre Annunziata ha regalato ieri alla Paganese una vittoria nel derby così schiacciante che i tifosi azzurrostellati aspettavano ormai da tempi immemori. Nel segno di uno Scarpa che all’Angelini di Chieti è tornato all’antico, in tutti i sensi.
L’esperto calciatore non ha mai dimenticato infatti le sue origini, dimostrando spesso nel corso della sua carriera uno speciale attaccamento con la città di Torre Annunziata. Già nel ritiro di quest’estate, in un minitorneo fra compagni squadra, il capitano Scarpa non ebbe dubbi sul nome da dare alla sua squadra: il Savoia, di cui è da sempre tifoso.
Con quella maglia, che sente addosso come una seconda pelle, Scarpa si è caricato il gravoso peso della responsabilità di un derby tanto atteso per una tifoseria che con quella della sua città è legata da una forte e duratura amicizia: sotto la maglia della Paganese, infatti, Scarpa indossava quella della sua squadra del cuore.
E sfoggiare quella maglia proprio nel derby contro gli odiatissimi - sia dagli oplontini che dai liguorini - cugini molossi, ha il sapore particolarissimo di grande beffa. Poi c’è stato spazio al momento di un toccante ricordo. Scarpa, infatti, ha voluto sottolineare questa prestazione con una dedica particolarissima: in memoria del professore Salvatore Amatrudo, scomparso prematuramente in settimana. Un ricordo doveroso per Scarpa che, cresciuto calcisticamente sotto la guida del “prof”, ha da sempre considerato Amatrudo il suo “padre” calcistico.
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