Mister Nello Di Costanzo continua a
tenere sotto pressione i suoi ragazzi, nella speranza di riuscire
finalmente a individuare la chiave di lettura per sbloccare una
situazione inedita e inimmaginabile, sette sconfitte su otto partite,
tre soli gol all’attivo di cui due su calcio piazzato. La squadra
lavora, si impegna con grande intensità, ieri c’è stato anche un largo
uso della gabbia che Orrico lanciò a Luni e poi esportò perfino alla
Pinetina quando andò all’Inter.
Proprio Orrico è stato uno degli ultimi
allenatori della Carrarese a vincere a sud di Roma: per la precisione,
in quella stagione 2006-2007, l’impresa riuscì all’Omone, proprio a
Pagani, e poi al subentrato Zecchini, a Giugliano. Poi, basta. Si può
considerare “in linea” con Roma il successo di Mango a Vasto, visto che
la città abruzzese è più o meno alla stessa altezza della Capitale. A
Sud di Roma, da cinque anni a questa parte solo sconfitte o pareggi.
Anche la squadra più esperta dell’anno scorso, lo abbiamo detto e
ripetuto, ha fatto solo un punto a Lanciano (più o meno è lo stesso
discorso di Vasto, non è al Sud propriamente detto), poi solo sconfitte,
da Latina a Frosinone, da Trapani a Barletta a Andria. In un girone con
così tante squadre del Sud, quindi, serve un’idea, un quid in più per
invertire la rotta. L’aggressività maggiore, che può essere coadiuvata
dalla gabbia, va benissimo, sempre che poi si riesca a tradurre in
realtà la domenica. Lo abbiamo già scritto più volte, alla squadra manca
un po’ di fantasia e di capacità di saltare l’uomo sugli esterni, e
difetta anche di fantasia. Ci si aspetta un salto di qualità da
Ciciretti, arrivato con molte aspettative, ma ogni partita ormai
equivale a una finale, su campi infuocati, sarebbe ingeneroso caricare i
singoli di troppe responsabilità. Una soluzione potrebbe alla fine
essere quella di un 4-4-2 con difesa bloccatissima, visto che i quattro
dietro sono sicuramente tutti bravi (Lanzoni, Benassi, De Paola e
Alcibiade offrono ampie garanzie), e avanzare Pedrelli, per cercare di
mettere qualche pallone in più in mezzo. Il punto è quello: o si
prendono subito quei due interpreti forti, da categoria, che mancano (un
esterno sinistro forte, un interno di fantasia), oppure si fa di
necessità virtù, cosa che sta provando a fare Di Costanzo con grande
applicazione. L’auspicio è che riesca presto nell’impresa. Il Barletta
intanto ha ufficializzato Stringara. da Il Tirreno