E’ cominciata male questa Perugia-Paganese ed è finita anche peggio. Nella vita ci sono sempre dei segnali premonitori che ti fanno capire quando qualcosa non andrà come vorresti. Cominciamo dall’inizio, dalla trasmissione in diretta tivvù della Rai. Due mesi fa era stato annunciato che la partita sarebbe stata irradiata in diretta da Raisport1 con inizio alle 20 e 45, perché la Rai quando prepara un palinsesto è difficile che lo cambi in corso d’opera. Questa benedetta partita non si sa come e perché dalle ore 20,45 è stata poi spostata all’orario canonico delle 14,30; lo riportava giorni fa il sito della Legapro, aggiungendo anche che la partita sarebbe stata trasmessa alla stessa ora dai Raisport1. Quando si dice: hai fatto i conti senza l’oste, nella fattispecie la Rai che aveva già in calendario un’altra gara alla stessa ora del Campionato Nazionale Dilettanti. E così tutti quelli che per un motivo o per un altro pregustavano di vedere all’opera la loro squadra sono stati buggerati e si sono dovuti arrangiare con la radiocronaca trasmessa da Radio Base che da tempo – meritoriamente – ha acquisito i diritti radiofonici.
La partita, nonostante conoscessi il
risultato e le azioni salienti, l’ho vista alle 20 e 45 in registrata
Rai. Dopo due minuti il patatrac che ti scombussola ogni piano tattico.
Certo, cominciare una gara ad handicap non è facile. La Paganese prova a
mettere ordine nel suo gioco, ma non è giornata. Gli avversari corrono
come schegge impazzite. Politano, in particolare, sembra imprendibile;
sguscia via da tutte le parti. E’ lui l’uomo partita; impazza su tutto
il fronte d’attacco, specie sulla fascia destra, e Nunzella fa gran
fatica nel tentativo di contrastarlo e di frenarlo. Grande giocatore
questo Politano, sprecato per la categoria a soli diciannove anni. Non
so se gioca sempre con la stessa intensità e con la stessa
autorevolezza; se così fosse è già maturo per la massima serie. E’ lui
che innesta la marcia e trascina la squadra, è lui che fa impazzire la
difesa paganese con le sue scorribande, con la sua velocità; ha una
marcia in più, è inutile che dica altro.
La Paganese la partita la perde proprio
sul piano tattico. Quel gioco sulle fasce che costituiva una forza della
squadra nelle partite più delicate si rivela un flop. Nunzella,
bravissimo quando deve attaccare gli spazi, adesso che deve controllare,
per consegne ricevute, un indemoniato Politano, non sa a che santo
votarsi; le sue proverbiali galoppate sulla fascia sinistra sono solo un
sogno. Sull’altra fascia anche Calvarese ha il suo da fare nel
controllare Fabinho che è meno devastante del suo collega di fascia
opposta ma ugualmente è lì che spinge e non dà tregua. Ci vorrebbe un
mastino, uno di quei difensori di una volta che non ti davano respiro,
che facevano sentire i tacchetti delle scarpette sulle caviglie per
cercare di frenare gli slanci di Politano e per sganciare Nunzella in
avanti; ma non c’è in formazione per caratteristiche tecniche.
Non parlo mai di numeri, voi che mi
seguite lo sapete, preferendo solo e semplicemente parlare di
prestazioni; ma in tutta onestà – in questo tipo di gara, con un Perugia
devastante sulle fasce laterali – tre centrali difensivi sono sembrati
esagerati.
Costretta sulla difensiva, anche in
svantaggio di una rete, la Paganese, orfano degli sbocchi sulle fasce in
avanti, gioca la gara solo per vie centrali. Ma non è giornata
nonostante il prodigarsi di Romondini, Soligo e Scarpa nella zona
centrale del campo. Il Perugia è squadra organizzata e formata da atleti
di grosso spessore tecnico; non fatevi ingannare dalla classifica.
Quando arriva il secondo gol, ispiratore sempre Politano, si capisce che
è finita. Il terzo gol non ha storia.
Finisce il girone di andata ed il bottino
raccolto non è da poco, anche se la classifica, molto corta, non è per
niente definita sia per la zona play-off, sia per i play-out. Una
sconfitta, conseguita contro una signora squadra, non deve demoralizzare
oltre il dovuto tutto l’ambiente. Si deve però guardare avanti,
soprattutto se si vogliono ancora coltivare sogni di alta classifica.
Con tutto il rispetto per coloro che hanno sostituito dignitosamente
Marruocco e Fernandez, credo che i rientro dei due darà maggiore
compattezza ad un reparto che fino a poche settimane fa sembrava
imperforabile.
Poi ci sarà – come è auspicabile – la
ripetizione della gara con il Latina e ci sarà soprattutto la campagna
acquisti cessione di gennaio che dovrebbe assicurare qualche soluzione
tattica diversa alla squadra.
Per intanto caliamoci nel clima
natalizio: auguri di buone feste a tutto lo staff della Paganese e a
coloro che hanno la bontà di leggere le mie note.
Nino Ruggiero - paganesegraffiti.wordpress.com