da Paganese.it
Quella di domenica, contro gli uomini di Stellone, era la prima di un trittico di gare che dovrebbe indicare, ancora più definitivamente, il ruolo che la Paganese sarà in grado di recitare in questo campionato sempre più incerto, contraddittorio, equilibrato ed elettrizzante.
La "prima" a Frosinone, contro avversari che conservavano e conservano intatte potenzialità ed ambizioni, ha dato risposte confortanti: non solo come risultato ma sopratutto, come compattezza di squadra, come qualità individuali e di gruppo, come espressione di gioco, come mentalità come voglia e motivazioni.
Certo è emersa qualche incertezza, qualche sbavatura difensiva ha costretto gli azzurro stellati a rincorrere, a disputare una partita completamente diversa da come era stata immaginata ed impostata, ma nello stesso tempo ha evidenziato determinazione e carattere che diventano armi fondamentali per recuperare un risultato figlio della bravura degli altri accoppiata ad episodi sfavorevoli o ad inaspettate e sorprendenti leggerezze del singolo.
Ho sempre creduto poco, non riesco a dare un significato preciso e calzante al cosiddetto "approccio mentale sbagliato", sono più propenso a credere ad un momentaneo eccesso di disinvoltura, ad un transitorio deficit di attenzione e di feroce concentrazione, forse inevitabili ma penalizzanti e conseguentemente sottolineate quando determinano letali amnesie.
Rimane, però, intatto ed indiscutibile il valore dei singoli e questo ingigantisce fiducia e certezze e la consapevolezza di una squadra che ha una sua precisa e brillante identità, un invidiabile equilibrio, un atteggiamento tattico che sposa perfettamente le caratteristiche di coloro che lo applicano con naturalezza e convinzione.
I prossimi due insidiosi impegni pre-natalizi, confermeranno, lo spero davvero, la indiscutibile competitività di questo gruppo che può fare affidamento su una solida organizzazione difensiva, ancora più granitica e compatta col rientro di Marruocco, su tre centrocampisti dotati di corsa, gamba, interdizione, sostanza (Soligo) di geometria, ordine e superiore velocità di pensiero (Romondini) di fantasia, estro, creatività ma anche di attenzione tattica (Scarpa) e di due esterni giovanissimi che assicurano arricchimento del presidio difensivo ed ammirevole smalto atletico nei proporsi e rientrare (Calvarese e Nunzella).
Ora che, per felice intuizione, è stato recuperato ed utilizzato l'interessante Caturano, l'attacco ha un'alternativa in più, e non da sottovalutare, viste le riconosciute ed ancora inespresse doti tecniche dell'ex empolese.
Vanno ad arricchire le certezze consolidate (Girardi), l'intelligenza e le intuizioni (Fava), la duttilità ed imprevedibilità (Tortori), la ricerca di ritrovarsi presto (Orlando).
Questa Paganese avrà poco, davvero molto poco da temere, saprà come affrontare ed annichilire i prossimi avversari con tranquillità, consapevolezza ed illimitata fiducia.
L'autostima cresce, l'entusiasmo coinvolge, diventano sempre più concreti e realizzabili i sogni a lungo ridotti solo a splendide chimere.
Il Latina di Pecchia, annovera individualità importanti, ha una posizione di classifica prestigiosa e per niente sorprendente, ma non è imbattibile ed irresistibile (vedi lo 0-4 di Prato).
Gli azzurri possiedono gli "argomenti" giusti per ridimensionarli, un'augurabile ed ennesima impresa servirà ad inviare un segnale deciso, significativo e definitivo a tutte concorrenti: la Paganese c'è e VUOLE continuare ad esserci, fino alla fine!