24.12.12

Io la vedo così.

Nuova puntata della rubrica Io la vedo così di Carlo Vitiello su paganese.it

E' giunto inatteso, clamoroso e sorprendente il momento di fermarsi a riflettere da parte di tutti: staff tecnico, società e tifoseria. Sono esse, nessuna esclusa, le componenti che determinano, gestiscono, accompagnano, esprimono giudizi sul percorso, di una squadra nei suoi momenti esaltanti ma anche in quelli deludenti e negativamente sorprendenti. Iniziamo dallo staff tecnico: una sconfitta così netta, amara ed indiscutibile, non può essere stata determinata da mancanza di cattiveria e di ardore agonistico da parte di calciatori "con la testa da qualche altra parte". Questi sono solo luoghi comuni calcistici che vengono tirati in ballo quando non si riesce, non si sa o non si vuole ammettere di essere stati forse un po’ troppo approssimativi nelle scelte, nella strategia e nella gestione tattica della gara. Questo gruppo, che sarebbe ora così poco sensibile alle sollecitazioni mentali e motivazionali, non è forse lo stesso che ha saputo, con rabbia concentrazione e cattiveria agonistica, recuperare gare iniziate in salita (Andria e Frosinone) come a Perugia? Non è lo stesso che ha saputo regalare un trionfo da sogno nel derby? Questa squadra non è la stessa che si è espressa ad altissimo livello contro l'attuale capolista Avellino, contro il Pisa e l'altra domenica contro l'ambizioso e temibilissimo Latina? La verità o chiamatela pure solo la mia misera opinione è che la Paganese ha frenato contro squadre, anche le meno meno agguerrite, non per troppa superficialità o limitata attenzione e concentrazione, ma solo per assenza di equilibri tattici o per qualche scelta discutibile fatalmente penalizzante. Lo ribadisco con sconfinata ed immutata convinzione, non certamente perchè ammorbidito dalla tenerezza del Natale: stimo tantissimo Grassadonia su piano umano e professionale, è un tecnico di assoluto valore, un grande motivatore, minuziosissimo nel curare i dettagli ma forse ancora troppo poco pragmatico e fors'anche leggermente umorale nelle scelte. Gli azzurro stellati dopo un inizio balbettante si stavano esprimendo ad altissimi livelli grazie ad un variato assetto tattico in grado di esaltarne caratteristiche e potenzialità tecniche, ma a Perugia è stato fatale non l'approccio mentale o la totale assenza di partecipazione e di intensità agonistica ma solo qualche scelta iniziale approssimativa e non rispondente a quelle che erano le conosciutissime e conclamate caratteristiche degli avversari. Non lo dico con il senno del poi, avevo previsto ed affermato, durante la trasmissione televisiva "Alè Paganese", che il giovanissimo e dotatissimo Politano avrebbe potuto risultare determinante e devastante, e lo sarebbe stato ancora di più se avesse avuto di fronte l'inadatto e spaesato Agresta. In conferenza stampa il mister aveva commentato molto positivamente la prestazione dell'ex Salernitana da centrale di sinistra contro il Latina ma aveva forse sottovalutato che in quella zona agiva il centrocampista Gerbo e non un autentico esterno offensivo col passo, la corsa, i cambi di direzione e la tecnica della promessa romanista in prestito al Perugia. Sarebbe stato meglio cercare di limitarne verve e pericolosità scegliendo un difensore puro agile, attento e determinato (Pastore?). E' stato Politano l'arma vincente del Perugia e stato lui ad esaltare la cinicità di Ciofani, è stato lui che ha aperto e chiuso le ostilità, a rendere molto amara e deludente una trasferta che poteva e doveva significare molto. Ma c'è tempo per rimediare, Grassadonia farà tesoro di qualche sua ingenuità pagata a caro prezzo, la società inappuntabile ed attentissima, saprà metabolizzare senza drammi questa inattesa frenata. E saprà, confrontandosi col tecnico, completare ed arricchire una squadra già straordinariamente competitiva. Chiudo rivolgendomi con immutato affetto agli impareggiabili tifosi della magica Stella: leggo giudizi affrettati e contrastanti, la sconfitta di Perugia vi ha disorientati e delusi, sono certo che gli scettici si ricrederanno presto, la squadra è viva e ben guidata (tranne qualche incidente di percorso), la società è vigile, attenta ed ambiziosa, le zone nobili della classifica ancora abbordabilissime. Sono certo che prestissimo tornerete a gioire per continuare ad inseguire un sogno. Vi auguro un sereno e felice Natale da vivere e godere intensamente con i vostri cari, io continuerò a tormentarmi alla ricerca del miei magici Natale di tanto tempo fa, impreziositi da ricordi, sorrisi, carezze e silenzi così straordinariamente coinvolgenti ed incredibilmente teneri.