Una vita passata fra le aule di tribunale e i campi di calcio, da sempre grandissima passione che l’ha accompagnato nell’arco di tutta la sua vita. L’avvocato Eduardo Chiacchio è una di quelle persone a cui le varie società si affidano quando il ‘gioco si fa duro’ lontano dal rettangolo verde di gioco. Esperto di diritto sportivo e di carte federali, nella sua lunga carriera da difensore ha collezionato un’infinità di successi e adesso è chiamato a difendere la Paganese per i fatti del match del ‘Torre’ contro il Latina.
Il legale della squadra azzurrostellata ha confermato di aver fatto già partire l’iter per andare in appello: «Abbiamo già chiesto gli atti della prima sentenza - ha spiegato Chiacchio -, necessari per poter capire come redigere l’appello. Siamo curiosi di capire al meglio le scelte del giudice sportivo».
La sentenza shock emessa martedì pomeriggio dall’organo federale ha spiazzato un po’ tutti, a partire dalla società fino ad arrivare ai tifosi. L’avvocato napoletano cercherà di ottenere la ripetizione della partita, anche se esistono delle gravi difficoltà di fondo. «Quando succedono questi eventi così straordinari, le varie problematiche devono essere affrontate immediatamente - ha affermato Chiacchio, che ha ricordato un episodio della sua carriera - Lo scorso anno allo stadio di Benevento ci fu un improvviso calo nell’illuminazione. Con il mio intervento sono riuscito a far riprendere la partita».
Sembra proprio questo lo scoglio più grande da superare per il ricorso della Paganese: l’aver sospeso definitivamente la partita rende difficile il ricorso del club liguorino, in quanto non sussistono eventi o calamità di una eccezionalità tale da giustificare l’interruzione causata da forze di causa maggiore. «Il presidente Trapani è un uomo preparato e di grande intelligenza, ma non è a conoscenza di tutte le norme esistenti. Quando sul terreno di gioco l’arbitro gli aveva confermato che la gara sarebbe stata recuperata si è fidato. Il direttore di gara è stato improvvido, non ha dato nemmeno il tempo alla società di poter mettere a posto il terreno di gioco».
A Pagani, sono state tante le polemiche riguardo la perizia geologica che sembra aver confermato ancora di più le colpe della società. «Non è così, la perizia è stata uno dei tentativi che la società ha fatto per discolparsi. Era uno degli atti tecnici necessari per dimostrare l’eccezionalità dell’evento, il giudice ha deciso però di valutarlo in un’altra maniera». Ma Chiacchio non ha certo perso la speranza di vincere il ricorso: «Aspettiamo gli atti prima di dare dei giudizi. La cosa fondamentale adesso è dimostrare l’eccezionalità dell’evento». “L’avvocato del pallone” è pronto a tuffarsi in una nuova, difficile battaglia legale. E a Pagani tutti sperano che non sia un ‘buco’ nell’acqua…
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