Una sconfitta dolorosa. Soltanto così si può analizzare il 2-1 subito dalla Paganese al "Ceravolo" di Catanzaro. Stando alle cronache del match, gli azzurrostellati hanno giocato solo un tempo, il secondo, in cui prima hanno trovato il pareggio con Girardi, e poi hanno fatto harakiri con l’espulsione di Babù e il secondo gol concesso agli avversari.
Analizzando il risultato, vien fuori che la Paganese è una squadra altamente discontinua, capace di alternare una vittoria esaltante contro la prima della classe ad una brutta sconfitta in casa di una formazione in piena difficoltà.
Analizzando l’andamento del match, invece, vien fuori che Fusco e compagni peccano di personalità. Già, la personalità: quella forza che, secondo Grassadonia, potrebbe portare questo organico nelle zone più alte della classifica. Se la graduatoria dice più tre dai play-out, però, qualche problema in tal senso deve pur esserci. E a dimostrarlo c’è il fatto che gli uomini in maglia azzurra non sono riusciti ad imporre il proprio gioco in Calabria.
Senza personalità, in un campionato così difficile ed equilibrato non si può pensare di andare oltre una salvezza tranquilla. Nonostante una rosa ben costruita ed inferiore a poche altre. Con qualche errore difensivo in meno, e un po’ più di buonsenso da parte di Babù, probabilmente non staremmo parlando di una sconfitta. Ma il calcio è così: e intanto il numero di punti persi per strada aumenta a dismisura…
Gianluca Pepe - paganinotizie.it
