5.3.13

Io la vedo così - di Carlo Vitiello

Al corroborante punticino rimediato a Pisa fa da contraltare il preoccupante, deficitario raggiungimento e sorprendente coinvolgimento nella zona play-out. La Paganese per la prima volta dall'inizio di questo campionato, irrazionalmente altalenante, si trova in una posizione di classifica deficitaria, estremamente penalizzante, certamente figlia di innumerevoli errori di valutazione che hanno a lungo limitato e continuano a limitare valori tecnici e potenzialità dei singoli in grado di lottare e raggiungere traguardi certamente più consoni alla loro indiscutibile competitività. A me piace la concretezza, nel calcio si parla troppo, ricorrendo spesso a luoghi comuni o cercando di argomentare con un unica discutibilissima finalità: mai dare segnali autocritici, la colpa è sempre degli altri o della "sfortuna" insomma un interminabile e ripetitivo "Cicero pro domo sua.....". Ma a chi sembra normale che una squadra in grado di travolgere e quasi ridicolizzare squadre come l'Avellino e Nocerina e giocare alla pari con Frosinone, Latina e Pisa debba limitarsi a lottare per evitare gli spareggi per non retrocedere? Rimango convinto che il prosieguo allontanerà quest'incubo imperante ed estremamente riduttivo, qualche segnale incoraggiante giunge dalla costatazione che il tecnico sta sposando in pieno un modulo che rappresenta la sintesi e l'optimum degli schieramenti tattici ed è pienamente rispondente alle caratteristiche tecniche dei calciatori. Basterà essere più attenti e meno avventurosi nelle scelte e nei correttivi da apportare a gara in corsa. Recuperare Fernández sarebbe augurabile ed estremamente importante, andrebbe a ricomporre con Fusco e Marruocco un trio difensivo che ritengo quanto di meglio possa esserci in categoria, la felice decisione di supportare il play Romondini con due giocatori di corsa, di sostanza e di temperamento ma anche di fantasia e creatività consente il raggiungimento di quell'equilibrio che qualche volta colpevolmente è venuto a mancare. Queste certezze aggiunte alla brillantezza di corsa di Calvarese e Nunzella, permettono una corretta e produttiva copertura degli spazi sia in fase di possesso che in quella di non possesso. La scelta degli attaccanti non deve mai prescindere dalla loro complementarietà, è solo questa la strada per ravvivare una sterilità offensiva che sta diventando un limite preoccupante. Marzo sarà un mese decisivo, è iniziato con un punticino incoraggiante, DEVE proseguire con la ricerca definitiva di un'identità che esalti un gruppo in grado di giocarsela con tutti, non basterà "lottare con il coltello fra i denti", questa è solo una prerogativa dei deboli, è l'estremo ricorso ad una riconosciuta inferiorità, gli azzurro stellati hanno sfoderato spesso quest'arma rabbiosa arricchendola di valori tecnici indiscutibili e solo ritrovando consapevolezza ed autostima potranno ritrovare lo smalto perduto, la convinzione la spregiudicatezza e l'entusiasmo. Domenica c'è il derby da giocare in un atmosfera surreale contro una Nocerina rabbiosa ed ambiziosissima che all'andata fu annientata da una Paganese immensa e devastante. Avranno grandi motivazioni che esalteranno i valori individuali e la voglia di "vendicarsi". Sarà gara decisiva per entrambe, i "molossi" vorranno continuare ad inseguire la vetta, la Paganese vorrà ritrovare la vittoria, il rilancio ed un sorriso che li aiuti a ritrovarsi ed a rialzarsi dopo aver dovuto malinconicamente deporre in un cassetto i suoi sogni di gloria.

Carlo Vitiello per paganese.it