Pisa, 28 febbraio – Un appello per smuovere acque troppo ferme in un
momento, come quello attuale, che solitamente è dedicato a gettare le
basi della programmazione futura, una fase che avrebbe bisogno di
maggiore fermento e movimento. E’ questo il senso del comunicato reso noto nel primo pomeriggio di ieri dal Comitato «Vecchio cuore nerazzurro» e firmato dal presidente Andrea Bottone ma approvato all’unanimità da tutti i componenti del direttivo del Comitato, ossia i rappresentanti di Curva Nord, Centro Coordinamento, Tifosi diversamente abili, Club Femminile e Associazione Cento.
Il testo è un indice puntato contro l’attuale fase vissuta dalla società,
«delicata e che impone riflessione ferma» perché «dopo circa tre anni
dalla rinascita – si legge nel comunicato -, mai come ora è isolata dal mondo imprenditoriale e della istituzioni e d appare lontana dalla città:
tutto pare essersi arrestato ed è proprio la mancanza di prospettive di
crescita e di progetti chiari e seri che ci fa preoccupare». Per i
rappresentanti della tifoseria organizzata i problema è essenzialmente
che «mai come ora manca un rapporto fra club e città e per questo
l’entusiasmo attorno ai colori nerazzurri è al minimo: lo stadio si sta
svuotando, un fenomeno molto preoccupante e assolutamente da non
sottovalutare». Chiara, almeno in teoria, la soluzione: «Pisa ha bisogno
di nuovo slancio, tornando ad essere protagonisti e lottare per
palcoscenici più consoni alla nostra piazza». E anche il percorso da
fare: «Riteniamo che sia fondamentale costruire una società forte, ma è
impensabile farlo senza riprendere i fili dei vari rapporti con la
città,a cominciare dai mondi imprenditoriale e istituzionale».
Da qui un duplice invito. Il primo è rivolto al patron nerazzurro Battini perché «celermente si faccia parte attiva aprendo le porte a nuove iniziative e interlocutori e, magari, pure a nuovi soci»,
in grado di assicurare quel rafforzamento della compagine societaria,
necessario per puntare senza mezzi termini a categorie superiori e
auspicato da tutti, ma mai effettivamente realizzatosi. Il secondo,
invece, è diretto a quelle «istituzioni ed imprenditori che si
dichiarano vicini alle sorti della nostra amata squadra: non se ne
ricordino solo nell’emergenza o all’ultimo momento». Perché, se non
arriverà qualcuno a supportare l’attuale proprietà, il timore della
tifoseria nerazzurra è quello di rimanere impelagati ancora a lungo in
terza serie. Semplicemente per mancanza delle risorse necessarie a
tentare il grande il salto.
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