Cinque giornate alla fine del campionato, cinque gare fondamentali che scriveranno la graduatoria finale del girone B di Prima divisione. Dalla vetta della classifica, passando per la zona playoff, per arrivare alle ultime posizioni, resta ancora tutto in bilico. E in questo limbo c’è anche la Paganese. Gli ultimi due risultati positivi hanno risollevato la classifica e il morale di una squadra che, visto lo score fatto registrare nel girone di ritorno, sembrava esser destinata ad essere una delle squadre più a rischio di disputa del post season necessario per il mantenimento della categoria. Ma i quattro punti ottenuti con Prato e Latina possono solo far ben sperare i supporters azzurrostellati, che negli ultimi due appuntamenti hanno notato una maggiore personalità da parte della loro squadra. Un problema che, unito ad un pizzico di sfortuna che non ha mai abbandonato Scarpa e compagni in questa stagione, aveva complicato i progetti di gloria del club presieduto da Raffaele Trapani. Ma le ultime due battaglie a cui ha dato vita la Paganese dimostrano come la squadra, dopo un momento di difficoltà, si sia calata in pieno nella mentalità che serve per evitare i playout. Un parere condiviso anche da chi con questa squadra la vive fianco a fianco ogni giorno: il direttore generale dei liguorini, Cosimo D’Eboli, spiega il suo punto di vista sulla squadra: “Finalmente i ragazzi si sono calati con la giusta mentalità nella realtà della nostra classifica. La lotta salvezza non richiede solo doti tecniche, ma anche caratteriali che fino a questo momento non eravamo riusciti a trovare. Le ultime due gare però hanno detto il contrario, siamo una squadra che ha degli elementi molto esperti, non possiamo permetterci cali di tensione – ha detto lo storico dirigente del club di via Albanese, che si rammarica che questo cambio di mentalità non sia avvenuto prima – Peccato che non siamo riusciti a trovare le giuste motivazioni in precedenza, questa squadra ha dimostrato di poter lottare ad armi pari con tutti”.
Una lotta salvezza con cui suo malgrado la Paganese ha dovuto fare i conti: il roster a disposizione di Gianluca Grassadonia già da quest’estate poteva far pensare ad altri obiettivi. Ma D’Eboli non guarda al passato, proiettandosi invece all’immediato futuro: “La società ha sempre detto che l’obiettivo era la salvezza. Siamo in linea con quelli che erano le aspettative della proprietà in questa stagione”. Aspettative che invece i tifosi liguorini continuano ad avere: i fischi nel fine gara del match con il Latina non sono stati graditi da Grassadonia, che in sala stampa non le ha mandate a dire. Il tecnico ha lamentato il comportamento di quella parte di pubblico che, anziché incitare la squadra nel corso del match, testimonia il proprio disappunto nei momenti difficili, sortendo a volte effetto controproducente. D’Eboli fa il pompiere, buttando acqua sul fuoco delle recenti polemiche: “I fischi fanno parte del gioco. Da una parte capisco anche i tifosi: avere in squadra calciatori importanti come i nostri poteva far pensare in grande. L’importante adesso è remare tutti dalla stessa parte e provare a dare una mano alla squadra in questa ultime cinque finali”.
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