25.6.13

Da Avellino a Pagani passando per Nocera: passa il modello Lotito.

Chiamatelo pure «modello Lotito». C’è chi lo cita e chi se ne appropria. Sta di fatto che in molti ormai ci si ispirano. Il presidente di calcio, che brutto mestiere al tempo della crisi. Così che il co-patron della Salernitana già un anno fa dettò le condizioni: «Una squadra competitiva? Solo se viene gente allo stadio». Che a sentirla e risentirla a mo’ di tormentone, come accade a Salerno un giorno sì e l’altro quasi, irrita la folla, però fa pure capire la realtà. Ch’è - evidentemente - così nuda e cruda da far in modo che il verbo di Lotito si diffonda anche altrove. Sicuramente nelle vicine - e conta nulla se più o meno storiche rivali - piazze della Campania.

In principio fu Giovanni Citarella, massimo dirigente dimissionario della Nocerina, a ispirarsi al lotitiano «10mila all’Arechi e vi porto in serie B». «Con 3mila abbonamenti iscrivo i rossoneri al campionato», disse il presidente molosso ai suoi tifosi, sebbene al passo d’addio. Con Lotito, qualche giorno dopo nella sede della Lega Pro, Citarella si sarebbe poi scontrato verbalmente, ma sullacondicio sine qua no dettata ai supporters l’idea coincide. E raccoglie proseliti. Anche a Pagani, dove Raffaele Trapani ha rilanciato per l’ennesima volta: nessun teatrino per l’iscrizione né temuta smobilitazione, però un richiamo alla responsabilità della piazza. «Non ho le pretese di Lotito che vorrebbe 10mila spettatori, ma senza l’aiuto della nostra tifoseria diventa dura visto che in questa città non ci sono ancora gli sceicchi», le parole - proferite ieri l’altro - del numero uno della Paganese.

Eppure la vera esaltazione del «modello Lotito» arriva da una categoria superiore rispetto alla terza serie in cui la nuova proprietà romana ha riportato la Salernitana, risorta dalle ceneri del fallimento di due anni fa. Fresco di ritorno in serie B, l’Avellino vive sospeso tra l’euforia per aver finalmente rimesso piede nell’anticamera del grande calcio e l’ansia per capire come finirà la telenovela societaria tra i due gruppi imprenditoriali che detengono il pacchetto azionario del club (e che entro domani dovranno pagare le spettanze arretrate ai calciatori per evitare penalizzazioni). Sarà proprio per questo che il presidente Walter Taccone qualche giorno fa non ha usato giri di parole: per avere tre rinforzi importanti in vista del prossimo campionato cadetto, insomma per far sì che questa dei lupi in B non sia un’avventura, «occorrono 5mila abbonamenti». L’esatta metà di quanti all’inizio ne aveva chiesti Lotito per una Salernitana da vertice in C1. Salvo poi abbassare le pretese, e fissare alla fatidica e famigerata quota 10mila il totale delle presenze auspicate all’Arechi. Dettagli. Quel che conta è che sia passato «il modello»...

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