6.8.13

Salernitana, Paganese e Nocerina insieme, sarà un girone di fuoco!

Benvenuti al Sud. Un Mezzogiorno di fuoco. Come tanti anni fa. Salernitana, Nocerina e Paganese nel girone B di Prima divisione. Tutte insieme. Non accadeva dalla stagione 1982/’83. Una vita. La Lega Pro ha mantenuto la promessa. Aveva annunciato di voler rispettare con rigore la suddivisione geografica per regalare un campionato di pathos, ed è stata di parola, bocciando la linea Lotito e facendo passare quella Macalli-Ghirelli. Il raggruppamento centro-meridionale della (ex) C1 che verrà, e che venerdì conoscerà anche il suo calendario, è una polveriera di passioni, blasone, tradizione, campanilismo. C’è il trio della provincia di Salerno, tre derby in 18 chilometri che s’erano persi nella notte dei tempi. C’è il Benevento delle spese folli (ché prima o poi la serie B deve arrivare) a chiudere il poker delle squadre campane. C’è il Lecce di Miccoli, che come il Perugia e il Pisa ha un conto in sospeso da saldare con il destino dopo la promozione sfumata ai titoli di coda nell’ultimo campionato. Ci sono le neo retrocesse Ascoli e Grosseto. E poi Barletta, Catanzaro, Frosinone, Gubbio, L’Aquila, Prato, Pontedera e Viareggio.

Sono in 17 (beata scaramanzia). Una bolgia. Un concentrato d’emozioni da sfregarsi sin d’ora le mani. E anche di paure, impossibile negarlo. Perché visto così, oltre ogni ipocrisia, questo «girone infernale» dal punto di vista sportivo presenta pure degli altissimi profili di rischio per l’ordine pubblico. Le tifoserie di Nocerina e Salernitana non si sono mai amate, eufemismo per non dir altro, anche se non s’affrontano dagli anni Ottanta.

Quelle di Salerno e Pagani, dopo decenni di gemellaggio, tre anni fa all’Arechi finirono per suonarsela di santa ragione. Delle due piazze dell’Agro, poi, inutile dire: definirle semplicemente «rivali» sarebbe come dar del «tiepido» al solleone d’Egitto. Però non è solo questione di derby «stra-provinciali». A Nocera Inferiore è rimasto il ricordo d’una notte da incubo quando in Coppa Italia arrivò il Lecce (che non va affatto d’accordo neppure con i granata, storici gemellati con gli ultras del Bari), così come alla questura di Benevento ricordano i disordini dell’ultima trasferta molossa al Santa Colomba. E come ignorare Salernitana-Perugia? Che lunga storia… Un tempo erano abbracci e Baci, al cioccolato come sulle guance, in nome d’un’amicizia sincera saltellando contro la Ternana; quindi l’invasione di campo all’Arechi nel 1994, e d’allora, con la «rottura» d’ogni rapporto di cordialità, nulla è stato più come prima, facendo diventare quella che per anni era stata una «festa» partita da bollino rosso. E ancora i gemellaggi «incrociati»: Catanzaro fraternizza con le due Nocera, Pagani con Frosinone, Salerno un tempo aveva un forte legame con Barletta. Va da sé che gli amici dei «nemici» siano a propria volta rivali. Ce n’è per tutti i gusti. Si parte il primo settembre. È già scattato il count down. Benvenuti al Sud. Un Mezzogiorno di fuoco.

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