Sono in 17 (beata scaramanzia). Una bolgia. Un concentrato d’emozioni da sfregarsi sin d’ora le mani. E anche di paure, impossibile negarlo. Perché visto così, oltre ogni ipocrisia, questo «girone infernale» dal punto di vista sportivo presenta pure degli altissimi profili di rischio per l’ordine pubblico. Le tifoserie di Nocerina e Salernitana non si sono mai amate, eufemismo per non dir altro, anche se non s’affrontano dagli anni Ottanta.
Quelle di Salerno e Pagani, dopo decenni di gemellaggio, tre anni fa all’Arechi finirono per suonarsela di santa ragione. Delle due piazze dell’Agro, poi, inutile dire: definirle semplicemente «rivali» sarebbe come dar del «tiepido» al solleone d’Egitto. Però non è solo questione di derby «stra-provinciali». A Nocera Inferiore è rimasto il ricordo d’una notte da incubo quando in Coppa Italia arrivò il Lecce (che non va affatto d’accordo neppure con i granata, storici gemellati con gli ultras del Bari), così come alla questura di Benevento ricordano i disordini dell’ultima trasferta molossa al Santa Colomba. E come ignorare Salernitana-Perugia? Che lunga storia… Un tempo erano abbracci e Baci, al cioccolato come sulle guance, in nome d’un’amicizia sincera saltellando contro la Ternana; quindi l’invasione di campo all’Arechi nel 1994, e d’allora, con la «rottura» d’ogni rapporto di cordialità, nulla è stato più come prima, facendo diventare quella che per anni era stata una «festa» partita da bollino rosso. E ancora i gemellaggi «incrociati»: Catanzaro fraternizza con le due Nocera, Pagani con Frosinone, Salerno un tempo aveva un forte legame con Barletta. Va da sé che gli amici dei «nemici» siano a propria volta rivali. Ce n’è per tutti i gusti. Si parte il primo settembre. È già scattato il count down. Benvenuti al Sud. Un Mezzogiorno di fuoco.
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