11.9.13

Pontedera: «In venti a Pagani, tifando in silenzio».

Erano 20 i tifosi pontederesi presenti a Pagani. All’interno del gruppo di fedelissimi, che ha seguito la squadra granata in Campania, spiccavano anche alcuni dirigenti delPontedera. La delegazione di appassionati, appartenete al club granata Gino Baldini, si era ritrovata al mattino al bar Baldini. Lo stadio “Marcello Torre” di Pagani si è riempito di 1.500 tifosi pronti a spingere la formazione di casa alla vittoria nel primo match casalingo della stagione. «Ci avevano detto che avremmo trovato un ambiente piuttosto caldo, ma solo quando siamo arrivati sugli spalti abbiamo capito cosa avevamo di fronte. Sono stati 90 minuti di cori e incitamenti incessanti da parte dei tifosi della Paganese, che hanno reso l’atmosfera incandescente» ha raccontato Massimo Sivieri, presente alla partita e presidente del club Gino Baldini. Il Pontedera dopo 9 minuti aveva già scosso la rete portandosi in vantaggio grazie ad un autogol e la reazione del pubblico di casa non si è fatta attendere, come spiega Sivieri:«Il vantaggio del Pontedera ha gelato i tifosi campani. In quel momento qualcuno ha capito che provenivamo da Pontedera e siamo subito finiti sotto lo sguardo attento e minaccioso di parecchi spettatori». La prima frazione di gara si è conclusa col vantaggio di misura dei granata, che hanno giocato in un campo volontariamente reso pesante dai padroni di casa. «Hanno gettato una grossa quantità d’acqua sul terreno di gioco, così la fase di palleggio del POntedera diventava difficile, le condizioni del manto erboso erano alterate» dice il presidente del club di tifosi granata. Il pareggio locale al 74’ è stato festeggiato con un boato assordante, ma la gioia paganese si è spenta all’ultimo secondo di recupero. Grassi è stato steso dal portiere e l’arbitro ha decretato il rigore e l’espulsione dell’estremo difensore. Massimo Sivieri racconta così quegli istanti: «Abbiamo vissuto quel momento in totale silenzio al fine di non creare problemi di ordine pubblico con i tifosi di casa. Al gol del Pontedera abbiamo contenuto al massimo la nostra gioia, ma non è stato per niente facile. Alla fine siamo scesi a salutare i giocatori e ci siamo lasciati andare in un urlo liberatorio insieme a loro».

iltirreno.gelocal.it