di Peppe Nocera per La Città di Salerno
PAGANI Dopo la sconfitta nel derby con la Nocerina il bicchiere delle amarezze è colmo. è arrivato il momento che presidente ed allenatore facessero un atto di dignità - al di là delle rispettive convenienze- e mettessero fine a questo rapporto di collaborazione. Raffaele Trapani, massimo rappresentante societario, che è un paganese verace ed il primo tifoso della “sua” squadra, dovrebbe, anche alla luce dell’ultimo affronto tecnico ricevuto sul campo nella partita che più contava per il popolo azzurrostellato, dare il benservito ad Agenore Maurizi. Ma anche l’allenatore di Colleferro, che continua a metterci la faccia nonostante tutto, dovrebbe da par suo far un passo indietro e rassegnare le dimissioni. Nel calcio, come nella vita, c’è un limite a tutto ed alla Paganese si sta scadendo nel ridicolo con il teatrino della società, che continua ad invocare l’obiettivo del nono posto, mancando di rispetto all’intelligenza dei tifosi. Il tecnico invece dal canto suo dovrebbe capire che le dimissioni non sono un atto di resa - come ha sostenuto nelle ultime interviste - ma in questo momento rappresenterebbero un atto di grande umiltà e responsabilità. Il colmo è stato raggiunto con l’ultima scelta del tecnico, proprio nel derby di Pontedera: quella di rispolverare, dopo averlo accantonato in seguito ai disastri nelle gare con Benevento e Pontedera, al centro della difesa Yuri Toppan, uno dei primi giocatori da lui richiesti in estate per comporre l’organico della nuova Paganese. La sconfitta contro la Nocerina, proveniente da uno stato psicologico difficilissimo (e che ne aumenta i meriti della vittoria), ha segnato nella tifoseria - già mortificata dalle precedenti uscite stagionali - il punto più alto di disaffezione, rattristando anche il ventinovesimo compleanno degli Street Urchins che ricorre oggi. Sul web, intanto, si sprecano gli “inviti” dei tifosi a Maurizi di lasciare la panchina. Ma l’allenatore di Colleferro resta al suo posto in attesa che la società lo esoneri. Ma da quest’orecchio, per ora, Trapani non sembra sentirci.
Peppe Nocera