Un’invenzione di Mancini a un minuto dal termine salva la Salernitana
 dalla terza sconfitta consecutiva. All’Arechi la Paganese si ferma a un
 passo dall’impresa. All’Arechi il derby finisce in parità 1-1. E sono 
fischi per la squadra di Perrone, contestata dal pubblico granata e solo
 applausi per la squadra di Maurizi che da ultima in classifica ha 
giocato una gara davvero convincente. La Paganese avrebbe meritato la 
vittoria, ma la classe di Mancini ha infranto il sogno azzurrostellato.
La squadra di Perrone gioca a ritmo lentissimo, messa male in campo 
con cinque difensori e nessuno che si muove. L’unico che prova a fare 
qualcosa è Mancini. Non è un caso che sia lui al 2’ e al 3’ a chiamare 
Volturo a due grandi parate in angolo. Mounard non di vede praticamente 
mai, Ginestra e Guazzo sono fermi. Il principe al rientro dopo 
l’infortunio avrebbe l’occasione di sbloccare la partita. Al 18’ Mounard
 scambia con Perpetuini e viene steso da Meola in area di rigore. 
Penalty netto ma Guazzo si fa respingere il tiro da Volturo. La Paganese
 dal canto suo gioca un’onesta partita. Maurizi mete bene la squadra in 
campo, organizzata e corta. Il pressing mette in difficoltà Perpetuini 
che raramente riesce a prendere in mano la squadra. Gli azzurrostellati 
non si rendono mai pericolosi anche se la difesa granata regala sempre 
l’impressione di ballare troppo. In un primo tempo giocato a ritmi 
lenti, a svegliare il pubblico dal torpore è proprio la squadra ospite. 
Deli semina Molinari, serve De Sena che colpisce Iannarilli. Sulla 
ribattuta Beretta mette dentro, gelando l’Arechi.
A inizio ripresa Perrone cambia subito. Dentro Ricci e Gustavo per 
Rizzi per cercare di dare subito una svolta alla partita. Come nel primo
 tempo i granata cercano di partire forte. Sessanta secondi e su cross 
di Mancini Ginestra colpisce la parte alta della traversa. Dopo due 
minuti cross di Piva, torre di Gustavo e Volturo si esalta sulla girata 
di Guazzo. Ma come nel primo tempo con il passare dei minuti la squadra 
granata si spegne, non riuscendo a creare un minimo di gioco. Al 59’ su 
sponda di Guazzo Ginestra spreca clamorosamente dall’altezza del 
dischetto del rigore. Ma sono azioni episodiche, non c’è una trama, 
un’idea.
Non sembra esserci nemmeno quella grinta necessaria. C’è anzi 
troppo nervosismo. La Paganese tiene bene il campo, controllando senza 
difficoltà le intenzioni dei granata. Nel finale ci prova Capua, 
subentrato a Chirieletti, due volte, di testa, bravo Volturo, e poi dal 
limite, con palla alta. Poi arriva l’invenzione di Mancini, che in area 
salta due aversari e con un tocco delizioso batte Volturo. Arriva per i 
granata un punto che non cambia di certo la situazione né risolve la 
crisi di una Salernitana sempre più deludente e irriconoscibile.
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