Belotti nell’affrontare il Pisa apporta delle modifiche al modulo standard, complici le assenze come gli squalificati Perrotta e Palomeque, adottando un 4-4-2 che non si rivelerà efficace al cospetto degli avversari toscani. La partita parte in sordina e ci resta, i primi 45 minuti, infatti, raccontano di due squadre che si daranno ben poca battaglia, collezionando offensive trascurabili e mai pericolose. Doveva essere un esame importante contro il Pisa, ma gli azzurrostellati sottraggono energie e possibilità in direzione di quell’obiettivo pronunciato settimane fa, poco dopo l’avvicendamento in panchina di Belotti a Maurizi: quart’ultimo posto. Lontano ora cinque lunghezze, ostacolo poco duro ma che necessità di un dietrofront soprattutto sul piano mentale che scarseggia negli interi 90 minuti.
Il primo tempo si esaurisce in un pugno di mosche, nessuna delle due avversarie in campo mettono seriamente a rischio l’altra e le reti restano inviolate. Il ritorno in campo si fa più complicato, fa capolino una pioggia battente che rende rovinoso il rettangolo di gioco, tappezzato di pozzanghere e difficile da praticare. All’8’ spunta fuori un’occasione firmata Paganese, è Lanteri dalla distanza con un destro che sibila accanto al palo della porta toscana. Sarà la chance più ghiotta del match, unico bagliore in una partita tenuta bene sul filo del gioco ma mai sovrastata dai padroni di casa. Anche il Pisa comincia a carburare e ingrana un ritmo diverso dalla prima frazione di gioco, più veloce e grintoso, la Paganese gli fa da scudo ma la robusta opposizione azzurro stellata cade in frantumi al 20’ della ripresa, quando il portiere Volturo atterra Cia in area e l’arbitro assegna il calcio di rigore ai toscani. Sul dischetto si presenta Arma che con precisione e freddezza spiazza Volturo. Sarà il gol che deciderà di fatto la partita, e la Paganese pur avendo a disposizione gran parte del secondo tempo non riuscirà a scardinare il risultato, senza mai minacciarlo seriamente.
Fotografia amara dell’emergenza rosa in casa Paganese è nell’impossibilità di un Belotti a mani legate, che non riuscirà a fornire delle alternative agli undici in campo, con una sfilza di giocatori a disposizione provenienti dalla Beretti e poco idonei a raccogliere la tensione di una partita in svantaggio agli sgoccioli del tempo a disposizione. Una buona prestazione espressa dalla Paganese viene offuscata dalla solita disattenzione che condanna una gara intera, lasciando a mani vuote una squadra che a tentoni cerca di liberarsi dall’appellativo di squadra materasso, posticipando ancora il riscatto di un’annata maledetta.
Fonte: resport.it