Da otto anni è una colonna della Paganese Calcio, abile nel tessere i rapporti tra squadra, tecnico e società. Filippo Raiola, dopo le due sconfitte conPisa e Barletta
che hanno escluso gli azzurrostellati dalla corsa per il quartultimo
posto, analizza questo momento delicato tra presente, passato e futuro.
Direttore, ci avviamo alla conclusione di questo campionato anomalo. Bisogna pensare soprattutto al futuro...
“Credo
di si, anche se abbiamo l’obbligo di chiudere in maniera dignitosa
questo campionato. Dobbiamo cercare di migliorare nelle restanti partite
limando quei classici errori che anche domenica ci hanno condannato
alla sconfitta al 94’ a Barletta. Sul futuro la società sta già
programmando”.
Nelle ultime settimane si era parlato dell’importanza delle
sfide con Pisa e Barletta da non fallire per continuare la corsa al
quartultimo. Cosa è mancato?
“In un’altra circostanza
avremmo potuto parlare delle tante assenze a Barletta ma ora non sembra
proprio il caso. Non può e non deve essere un alibi anche perchè gli
esordienti Novelli e Capaldo hanno fatto bene mostrando tanta grinta da
vendere. Ora è giusto dare anche spazio agli elementi della Berretti.
Credo che mister Belotti dia anche ad altri elementi la possibilità
dell’esordio in prima squadra giornata dopo giornata”
In un momento delicato come questo, la società dove troverà
la forza di andare avanti e stilare quel progetto importante auspicato
dai più?
“Le motivazioni in questo caso vengono da sole:
il presidente e tutti i suoi soci sono prima tifosi di questa squadra e
poi dirigenti. Ci siamo assunti tutte le colpe per questo momento sia
per la costruzione della rosa che per le dichiarazioni di ambire al nono
posto. Purtroppo non ci siamo riusciti ed è giusto recitare il mea
culpa. Ora c’è tanta voglia di rivalsa cercando di sbagliare il meno
possibile. C’è tutto il tempo per programmare e per riportare entusiasmo
in una piazza che ci è sempre stata vicina. Quest’anno è andato cosi,
non posso dar torto ai tifosi!”
Quest'anno ha avuto molto da fare nei momenti cruciali della
stagione. Cosa si sente di dare ancora Filippo Raiola alla Paganese?
“Ad
inizio stagione pensavo che stesse iniziando un anno di ‘riposo’ senza
particolati assilli. E’ stato, invece, completamente l’opposto. Ho
riscontrato in più di una occasione tanta poca umiltà in alcune
componenti, sia all’esterno che all’interno, della Paganese, soprattutto
in quelle che in estate avevano sposato il progetto. Quando purtroppo
c’è poca umiltà e tanta presunzione difficilmente si fa bene. Non ho
lavorato nè per il Barcellona nè per il Real ma in tutto quello che ho
fatto ho sempre messo in campo tanta umiltà. E’ stato uno degli anni piu
difficili e pesanti vissuti qui a Pagani!”
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