1.4.14

Filippo Raiola sbotta: "Eravamo morti dentro, abbiamo portato in campo le nostre carcasse".

E’ una voce fuori dal coro, quella che non ti aspetti, a dare un segnale, forse l’ultimo, di una stagione che non ha più nulla da dire. Dopo l’ennesima sconfitta interna della stagione, il tecnico Belotti ha tenuto a colloquio la squadra nel chiuso degli spogliatoi, così in sala stampa l’unico tesserato azzurrostellato a parlare è stato il team manager Filippo Raiola. Che di certo non le ha mandate a dire ai giocatori, rei di non aver fatto il possibile per evitare la sconfitta col Grosseto. “Eravamo morti dentro, abbiamo portato a spasso le nostre carcasse – ha spiegato un contrariato Raiola – perché a differenza di altre partite, anche contro squadre di vertice, con le quali abbiamo perso in maniera immeritata, stavolta non possiamo recriminare nulla. Col Grosseto la sconfitta è stata meritata, usciamo a testa bassa e bisogna assumersi le responsabilità di questa debacle”.

Non mancano le stoccate ai calciatori azzurrostellati. “La giovane età non può essere un alibi anzi – ha rincarato la dose il team manager della Paganese– quando uno è giovane dovrebbe avere più voglia di mettersi in mostra. Qualcuno invece ha giocato quasi per inerzia, ho visto degli atteggiamenti, in questa partita, che non mi sono piaciuti e che non si possono assumere quando sei in svantaggio”. Parole forti da parte di Raiola, indirizzate ai giocatori che “se si sentiranno chiamati in causa possono chiedere chiarimenti al sottoscritto”. Non allo staff tecnico, al quale il dirigente liguorino non se la sente di imputare nulla. “In panchina hanno cercato di spronare la squadra a dare sempre di più. Ma quando sei morto dentro, neppure gli incitamenti servono. In questa partita ho visto cose che davvero non mi auguro più di vedere. L’allenatore e il suo staff stanno facendo il possibile, lavorano e fanno di tutto per uscire fuori da questa situazione. Anche io alla vigilia mi ero sbilanciato dicendo che avremmo vinto col Grosseto, ma era un modo per dare una scossa al gruppo e alla situazione, però non è servito a nulla”.

Raiola rivolge un encomio, non involontario, ai tifosi. “Dobbiamo prendere esempio da loro, che fino al triplice fischio non si sono stancati di sostenere la squadra. Noi invece dopo il gol ci siamo arresi”. E sul futuro, Raiola ha le idee chiare. “Siamo tutti in discussione, me compreso, e dobbiamo cercare tutti la riconferma per il prossimo anno – ha concluso – quindi sfruttiamo queste tre partite per dare un segnale diverso e mi auguro che i giocatori mettano in pratica le mie parole”.

Danilo Sorrentino - Il Mattino