Alla fine del campionato di Prima Divisione i valori
sono stati rispettati nel girone meridionale. Nel senso che le squadre
che erano pronosticate dall’inizio sono arrivate là dove avrebbero
meritato. Il Perugia è giustamente giunto alla Serie B
per primo perché aveva l’organico più completo di tutti, e il Frosinone
ci è arrivato dopo, anche se questo ha comportato il ko del Lecce che
pure era risalito dopo un avvio disastroso. Ci si aspettava qualcosa in
più dal Benevento che è arrivato solo in sesta posizione, e dalla
Salernitana che negli spareggi si è arresa al Frosinone che aveva fatto
molti più punti in campionato. Applausi al Prato, che ha valorizzato i
giovani e potrebbe vincere un premio, ma applausi anche al Pontedera che
ha tenuto in scacco proprio il Lecce nei play-off e poteva superare il
primo turno. Questo il pagellone di TuttoLegaPro.com sul girone B della Prima Divisione.
Perugia: società e allenatore hanno saputo fare
sistema. Camplone, subentrato a Lucarelli prima del debutto a Nocera, ha
dettato le linee guida e la società lo ha accontentato nel ritoccare la
squadra, che è diventata fortissima e completa in tutti i reparti.
Squadra importante anche nei giovani, che hanno meritato di giocare. VOTO 9.
Frosinone: ha avuto la forza di arrivare fino alla
fine. Non solo ha tentato di contendere la promozione diretta al
Perugia, ma ha raggiunto la B ai play-off, non solo con i gol del bomber
Ciofani ma anche con quelli di Paganini e di Frara. La grande sfida
sarà conservare la categoria nel prossimo campionato cadetto. VOTO 9.
Lecce: se non altro i giallorossi sono riusciti a
recuperare dopo un avvio estremamente negativo e hanno ottenuto il
massimo possibile nella gestione Lerda. Il rammarico è per la finale:
alcuni episodi negativi non hanno permesso ai salentini di gestire il
risultato di vantaggio col Frosinone. Erano troppi due anni di Lega Pro
per questa piazza, figurarsi il terzo. VOTO 7,5.
L’Aquila: non è riuscita a far valere la leggera
differenza di punteggio nei confronti del Pisa e ha perso in casa, però
Pagliari ha valorizzato i giovani dando loro la possibilità di mettersi
in mostra, parliamo di Ciciretti e di Libertazzi; si sono segnalati però
anche Corapi e Del Pinto oltre agli esperti De Sousa e Inacio Pià. Non
male per una matricola, anche se è mancato l’ultimo passo. VOTO 7,5.
Pisa: nei play-off ha giocato molto bene, lo stesso
anche in campionato anche se il meglio è stato espresso solo nella parte
iniziale e in quella finale della stagione regolare. L’atteggiamento
più spregiudicato quello proposto da Menichini, che si è affidato a due
punte e a un centrocampista d’attacco. Se l’è giocata alla pari con il
Frosinone. VOTO 7.
Catanzaro: l’undici messo in piedi da Oscar Brevi ha
dato dimostrazione di grande compattezza, avendo finito il campionato
con la migliore difesa, e Brevi ha fatto talmente bene il suo lavoro che
la società intende puntare ancora su di lui per il futuro. Anche in
questo caso la squadra aveva un vantaggio in classifica sul Benevento,
ma si è arresa alla maggiore esperienza dei campani. VOTO 7+.
Benevento: anche quest’anno ha provato a raggiungere
la B, e anche quest’anno non vi è riuscito. Sono stati soprattutto gli
episodi a condizionare il cammino dei sanniti. Evacuo si è dimostrato il
solito bucaniere dell’area di rigore, ha giocato benissimo anche
Mancosu come pure Campagnacci. La squadra meritava di più, ma anche
quest’anno gli investimenti non hanno portato al risultato. VOTO 6.
Pontedera: la vera sorpresa è stata proprio la
squadra di Indiani, che è stata inaspettatamente competitiva per la B e
in particolare hanno costituito la nota lieta i due attaccanti Arrighini
e Grassi, 30 reti in due, ambitissimi da club di Lega Pro e di B. I
pisani ai play-off hanno spaventato il Lecce che ha avuto bisogno dei
rigori per passare, ma meritavano i granata. VOTO 8.
Salernitana: tre allenatori diversi, parecchi
giocatori cambiati in gennaio, ma l’obiettivo dichiarato non è stato
raggiunto, anche se è stata vinta la Coppa Italia. Ci si aspettava di
più dai granata salernitani nella stagione regolare, anche se Volpe è
stato l’uomo più positivo della linea mediana come Pestrin e Montervino.
Qualcuno della vecchia guardia, come Ginestra e come Mounard ha deluso.
Sorpresa Gustavo. VOTO 6
Grosseto: nonostante avesse uno degli organici più
forti del girone, nonostante ben 4 allenatori, il grifone non è
arrivato. Non si è neanche qualificato per i play-off, e nella prossima
stagione dovrà lavorare più duramente in un campionato che sarà
verosimilmente più difficile. VOTO 5.
Prato: la sua forza sta soprattutto nei giovani. La
compagine di Esposito ha visto spesso presenti in campo un classe 1994,
Lanini, autore di 7 gol senza aver calciato rigori, e due classe 1993,
Grifoni e Romanò. C’è stato tra i titolari addirittura un classe ’86,
Serrotti, che aveva sempre giocato tra i Dilettanti prima
dell’esperienza pratese. VOTO 7.
Gubbio: non è mai stato nei primi posti come la
società sperava. Nel girone d’andata, sotto la gestione Bucchi, la
squadra aveva dimostrato di avere un cuore che batteva, recuperando
spesso due gol di svantaggio; poi dopo la sconfitta pesantissima 5-0
patita in un derby con il Perugia quelle certezze sono venute meno. Al
di là dell’aspetto sportivo la tifoseria eugubina ha messo nel mirino
delle sue contestazioni i giocatori per scarso impegno, e salva solo
Boisfer e Bartolucci. VOTO 5.
Ascoli: ha fatto più di ciò che poteva fare, tenuto
conto che la società fondata nei mesi scorsi ha potuto contare su una
rosa molto giovane dopo gli addii di parecchi seniores. Voto alto per i
tifosi, che sono stati sempre vicini alla squadra. VOTO 6.
Barletta: è stato difficile per la compagine
pugliese ripetere il finale dello scorso campionato, data la situazione
non piacevole riguardante la società e il campo di allenamento che per
un breve periodo non c’è stato. Passata l’era Tatò, ora tocca al neo
presidente Perpignano. VOTO 5,5.
Viareggio: è stato troppo discontinuo il rendimento
dei bianconeri, che erano partiti male nella gestione Miggiano, poi
hanno ingranato la marcia giusta con Lucarelli per un periodo, salvo poi
fermarsi nuovamente. In evidenza i seniores Vannucchi e Gazzoli, e i
giovani Mungo, Nicolao e Gerevini. Pizza ceduto troppo presto. VOTO 6.
Paganese: la proprietà dopo l’ottimo campionato
precedente sperava in un’ammissione ai play-off, ma così non è stato.
Troppi giovani acerbi in rosa e pochi elementi di esperienza. Con
Belotti in panchina si è visto qualcosa in più dal punto di vista
difensivo, ma ancora molte sconfitte. Tuttavia, la squadra ha
rosicchiato ben 4 punti ai rivali della Salernitana. VOTO 5.
Nocerina: era partita con un progetto che puntava a
valorizzare i giovani di altre società, con pochi elementi di proprietà,
alcuni dei quali attempati. Stavano facendo benissimo tra i ragazzi
Esposito, Palma, Sabbione e Russo; ha acquistato più valore Davide
Evacuo che proveniva dall’Eccellenza, ma a causa degli arcinoti fattacci
di Salerno il campionato si è concluso anzitempo. SENZA VOTO.
da tuttolegapro.com