17.6.14

1^ Divisione, il pagellone di TLP sul girone B.

Alla fine del campionato di Prima Divisione i valori sono stati rispettati nel girone meridionale. Nel senso che le squadre che erano pronosticate dall’inizio sono arrivate là dove avrebbero meritato. Il Perugia è giustamente giunto alla Serie B per primo perché aveva l’organico più completo di tutti, e il Frosinone ci è arrivato dopo, anche se questo ha comportato il ko del Lecce che pure era risalito dopo un avvio disastroso. Ci si aspettava qualcosa in più dal Benevento che è arrivato solo in sesta posizione, e dalla Salernitana che negli spareggi si è arresa al Frosinone che aveva fatto molti più punti in campionato. Applausi al Prato, che ha valorizzato i giovani e potrebbe vincere un premio, ma applausi anche al Pontedera che ha tenuto in scacco proprio il Lecce nei play-off e poteva superare il primo turno. Questo il pagellone di TuttoLegaPro.com sul girone B della Prima Divisione.

Perugia: società e allenatore hanno saputo fare sistema. Camplone, subentrato a Lucarelli prima del debutto a Nocera, ha dettato le linee guida e la società lo ha accontentato nel ritoccare la squadra, che è diventata fortissima e completa in tutti i reparti. Squadra importante anche nei giovani, che hanno meritato di giocare. VOTO 9.

Frosinone: ha avuto la forza di arrivare fino alla fine. Non solo ha tentato di contendere la promozione diretta al Perugia, ma ha raggiunto la B ai play-off, non solo con i gol del bomber Ciofani ma anche con quelli di Paganini e di Frara. La grande sfida sarà conservare la categoria nel prossimo campionato cadetto. VOTO 9.

Lecce: se non altro i giallorossi sono riusciti a recuperare dopo un avvio estremamente negativo e hanno ottenuto il massimo possibile nella gestione Lerda. Il rammarico è per la finale: alcuni episodi negativi non hanno permesso ai salentini di gestire il risultato di vantaggio col Frosinone. Erano troppi due anni di Lega Pro per questa piazza, figurarsi il terzo. VOTO 7,5.

L’Aquila: non è riuscita a far valere la leggera differenza di punteggio nei confronti del Pisa e ha perso in casa, però Pagliari ha valorizzato i giovani dando loro la possibilità di mettersi in mostra, parliamo di Ciciretti e di Libertazzi; si sono segnalati però anche Corapi e Del Pinto oltre agli esperti De Sousa e Inacio Pià. Non male per una matricola, anche se è mancato l’ultimo passo. VOTO 7,5.

Pisa: nei play-off ha giocato molto bene, lo stesso anche in campionato anche se il meglio è stato espresso solo nella parte iniziale e in quella finale della stagione regolare. L’atteggiamento più spregiudicato quello proposto da Menichini, che si è affidato a due punte e a un centrocampista d’attacco. Se l’è giocata alla pari con il Frosinone. VOTO 7.

Catanzaro: l’undici messo in piedi da Oscar Brevi ha dato dimostrazione di grande compattezza, avendo finito il campionato con la migliore difesa, e Brevi ha fatto talmente bene il suo lavoro che la società intende puntare ancora su di lui per il futuro. Anche in questo caso la squadra aveva un vantaggio in classifica sul Benevento, ma si è arresa alla maggiore esperienza dei campani. VOTO 7+.

Benevento: anche quest’anno ha provato a raggiungere la B, e anche quest’anno non vi è riuscito. Sono stati soprattutto gli episodi a condizionare il cammino dei sanniti. Evacuo si è dimostrato il solito bucaniere dell’area di rigore, ha giocato benissimo anche Mancosu come pure Campagnacci. La squadra meritava di più, ma anche quest’anno gli investimenti non hanno portato al risultato. VOTO 6.

Pontedera: la vera sorpresa è stata proprio la squadra di Indiani, che è stata inaspettatamente competitiva per la B e in particolare hanno costituito la nota lieta i due attaccanti Arrighini e Grassi, 30 reti in due, ambitissimi da club di Lega Pro e di B. I pisani ai play-off hanno spaventato il Lecce che ha avuto bisogno dei rigori per passare, ma meritavano i granata. VOTO 8.

Salernitana: tre allenatori diversi, parecchi giocatori cambiati in gennaio, ma l’obiettivo dichiarato non è stato raggiunto, anche se è stata vinta la Coppa Italia. Ci si aspettava di più dai granata salernitani nella stagione regolare, anche se Volpe è stato l’uomo più positivo della linea mediana come Pestrin e Montervino. Qualcuno della vecchia guardia, come Ginestra e come Mounard ha deluso. Sorpresa Gustavo. VOTO 6

Grosseto: nonostante avesse uno degli organici più forti del girone, nonostante ben 4 allenatori, il grifone non è arrivato. Non si è neanche qualificato per i play-off, e nella prossima stagione dovrà lavorare più duramente in un campionato che sarà verosimilmente più difficile. VOTO 5.

Prato: la sua forza sta soprattutto nei giovani. La compagine di Esposito ha visto spesso presenti in campo un classe 1994, Lanini, autore di 7 gol senza aver calciato rigori, e due classe 1993, Grifoni e Romanò. C’è stato tra i titolari addirittura un classe ’86, Serrotti, che aveva sempre giocato tra i Dilettanti prima dell’esperienza pratese. VOTO 7.

Gubbio: non è mai stato nei primi posti come la società sperava. Nel girone d’andata, sotto la gestione Bucchi, la squadra aveva dimostrato di avere un cuore che batteva, recuperando spesso due gol di svantaggio; poi dopo la sconfitta pesantissima 5-0 patita in un derby con il Perugia quelle certezze sono venute meno. Al di là dell’aspetto sportivo la tifoseria eugubina ha messo nel mirino delle sue contestazioni i giocatori per scarso impegno, e salva solo Boisfer e Bartolucci. VOTO 5.

Ascoli: ha fatto più di ciò che poteva fare, tenuto conto che la società fondata nei mesi scorsi ha potuto contare su una rosa molto giovane dopo gli addii di parecchi seniores. Voto alto per i tifosi, che sono stati sempre vicini alla squadra. VOTO 6.

Barletta: è stato difficile per la compagine pugliese ripetere il finale dello scorso campionato, data la situazione non piacevole riguardante la società e il campo di allenamento che per un breve periodo non c’è stato. Passata l’era Tatò, ora tocca al neo presidente Perpignano. VOTO 5,5.

Viareggio: è stato troppo discontinuo il rendimento dei bianconeri, che erano partiti male nella gestione Miggiano, poi hanno ingranato la marcia giusta con Lucarelli per un periodo, salvo poi fermarsi nuovamente. In evidenza i seniores Vannucchi e Gazzoli, e i giovani Mungo, Nicolao e Gerevini. Pizza ceduto troppo presto. VOTO 6.

Paganese: la proprietà dopo l’ottimo campionato precedente sperava in un’ammissione ai play-off, ma così non è stato. Troppi giovani acerbi in rosa e pochi elementi di esperienza. Con Belotti in panchina si è visto qualcosa in più dal punto di vista difensivo, ma ancora molte sconfitte. Tuttavia, la squadra ha rosicchiato ben 4 punti ai rivali della Salernitana. VOTO 5.

Nocerina: era partita con un progetto che puntava a valorizzare i giovani di altre società, con pochi elementi di proprietà, alcuni dei quali attempati. Stavano facendo benissimo tra i ragazzi Esposito, Palma, Sabbione e Russo; ha acquistato più valore Davide Evacuo che proveniva dall’Eccellenza, ma a causa degli arcinoti fattacci di Salerno il campionato si è concluso anzitempo. SENZA VOTO.

da tuttolegapro.com