28.9.14

La Paganese vista da... Nocera.

Con un carico di amarezza, la Paganese ha fatto ritorno da Lecce dove avrebbe sicuramente ed ampiamente meritato di uscirne imbattuta. Prova decisamente confortante quella degli uomini di Cuoghi che per gran parte della gara, sopratutto dell'intero secondo tempo hanno messo alle corde la formazione di Lerda. Ad un certo punto, guardando la partita dicevo: << Ma è davvero la Paganese che sta chiudendo nella propria area, sul prorpio terreno di gioco, il Lecce di Miccoli e Moscardelli ? >> Sì era la Paganese che a flotte inondava di trame e di cross, l'area della porta difesa dall'insuperabile Caglioni, che a distanza di alcuni anni s'è infrapposto di nuovo con le sue parate, come ai tempi della Salerniatana, a negare la rete prima ad Herrera, poi a Deli ed infine a Caccacavallo andando a togliere il pallone, della magistrale punizione dell'attaccante azzurro, dal sette. Usciamo sconfitti per la quarta volta su sette gare e la stagione della Paganese, a dispetto delle illusorie ed ottimistiche dichiarazioni della vigilia della società, sembra già delineato: ovvero patemi e sofferenze. Nulla di nuovo sotto questo aspetto. Nessuno si poteva illudere che la Paganese potesse fare un campionato diverso da quell'obiettivo, il discorso però è un altro. Sinceramente questa squadra  è stata costruita anche discretamente bene, con giovani che danno del tu al pallone, che mostra anche buone trame di gioco, avendo anche idee su come stare in campo, ma si perde sul più bello. Il vecchio tallone d'Achille di questa dirigenza è sempre lo stesso, non riuscire ad individuare mai l'attaccante giusto. Non ci posso credere che dopo sei mesi avuti a disposizione, con lo scorso campionato terminato per la Paganese a febbraio, si arrivi a Milano, nell'ultimo giorno di mercato, senza prendere nessuno e rivolgersi agli svincolati. Personamente Girardi lo considero un buon attaccante di categoria, però se si vuole fare questa scelta andava acquistato a luglio. Lo si faceva allenare con il gruppo ed era pronto per la prima di Coppa Italia ed in forma per il campionato ed invece si commettono sempre gli stessi errori di strategie. Attualmente il vero probelma della Paganese, come s'era ampiamente dimostrato nelle prime uscite, è il reparto offensivo. Composto da cinque elementi non tutti avvezzi, per curriculum o per caratteristiche o per esperienze al ruolo di bomber. A Lecce c'è stata la dimostrazione lampante, con l'assenza di Girardi, che alle spalle del duo titolare che già di per sè ha difficoltà a trovare la rete, non c'è gente capace di poter sopperire o invertire la rotta. Ma possiamo sperare, come stava capitando anche sabato al 93', che Caccavallo s'inventi la solita punizione per segnare?. Al momento il reparto offensivo si affida solo alle invenzione dell'ex attacacnte del Gubbio, che deve cantare e portare la croce ma fino a quando può reggere. Possiamo giocare bene quanto vogliamo, avere l'ottanta per cento del possesso palla ma se non si segna, non si vincono le partite e non si fanno punti. La società e bene che rifletta su questo dato, perchè quest'anno ancora una volta sono state sbagliate le strategie per il reparto offensivo e credo che un Caturano o un Cozzolino, senza avventurarmi nella scelta di nomi fuori portata che puntalmente vengono sbandierati, vedi Cipriani, Altinier, Vantaggiato, Ginestra, ma poi per tante ragioni non arrivano, erano alla portata della Paganese e sicuramente più utili alla causa.

Peppe Nocera per paganesemania.it