PAGANI – L’uno costruisce, l’altro conserva. Il magic moment della Paganese, interrotto solo dall’isolata, ancorché immeritata sconfitta di Salerno, continua, sotto l’egida di Andrea Sottil, tecnico calatosi col saio della modestia nella difficile (in quel momento) realtà azzurrostellata e capace di risollevare, in pochissimo tempo, una squadra che appariva svuotata e senza nerbo. La rinascita della compagine liguorina ha indubbiamente il suo nome e il suo volto, ma in calce alla vittoria di ieri c’è, senza ombra di dubbio, la firma di due grandi protagonisti ritrovati di questa squadra, Vincenzo Marruocco ed Eric Herrera, protagonisti assoluti di un match in cui, il concitato finale, per poco non portava la Vigor Lamezia al pareggio, sventato a più riprese dal portierone napoletano, che avrebbe vanificato la prodezza del panamense, sempre più uomo decisivo della squadra, ora che è stato riportato nella sua posizione più congeniale: «Lui e Caccavallo – ha affermato Sottil nel dopo gara – sono giocatori importanti per la categoria, spesso cercano la giocata ad effetto, quando sarebbe più opportuno badare al sodo, ma nel complesso stanno dando tanto, anche in fase di non possesso. Oggi Herrera ha fatto un grande gol grazie al quale abbiamo portato a casa i tre punti. Lo stesso discorso vale per Marruocco, stiamo parlando di uno dei portieri migliori della categoria, oggi è stato determinante, soprattutto in occasione di un’uscita bassa nella quale pochi portieri sarebbero riusciti. Lui sa bene di quanta stima gode da parte mia. Ce lo teniamo stretto…».
Al di là degli uomini copertina, a cui vanno doverosamente riconosciuti i grandi meriti per l’ennesimo risultato utile della gestione Sottil, è opportuno sottolineare come la squadra stia dimostrando un carattere sconosciuto in avvio di stagione, una capacità di rialzarsi non soltanto all’interna della singola partita, ma anche ora che è arrivata la prima sconfitta del nuovo corso. Il ko di Salerno non ha influito sul morale di un gruppo al quale Sottil ha saputo conferire anche tanta consapevolezza sul proprio valore. La sfida con la Vigor Lamezia era indicativa pure da questo punto di vista. Fino a questo momento, il nuovo tecnico aveva affrontato compagini impegnate (in quel periodo assieme alla stessa Paganese) nella lotta per non retrocedere, o nella lotta per la promozione diretta (doppio confronto con Benevento e Salernitana, l’uno dietro l’altro), mai una squadra di metà classifica, ossia la sua collocazione forse più naturale. Il primo test ha dato la risposta che tutti aspettavano, ribadendo la sensazione di una formazione destinata non solo ad archiviare alla svelta la pratica salvezza, com’era nei programmi di inizio campionato, quando D’Eboli quasi veniva preso per visionario, ma anche di posizionarsi nelle sfere più nobili della classifica, magari non troppo vicine alle big, ma sufficientemente alte da rendere comunque da incorniciare la stagione…
da www.campaniagoal.it