di Nino Ruggiero
A essere sincero ieri sera, dopo la vittoria sul Catanzaro, ho pensato fra me e me:“ma da quanto tempo non scrivevo di una Paganese così gagliarda?” Credo sia passato parecchio tempo, forse dai tempi della risalita in serie C1.
Intanto, quatta quatta, la squadra ha conquistato nove punti su nove nelle ultime tre gare, un “en plein” senza “se” e senza “ma” e si è attestata nella zona centrale della classifica, diciamo in una zona tranquilla, lontana dalle sabbie mobili.
Adesso più di un buontempone, che non manca mai, e che – tra l’altro – capisce poco di calcio, nei soliti ritrovi di circoli e bar parla e farfuglia di risultati fortunati. I bastian contrari, nella nostra terra, non sono mancati e non mancheranno mai. Forse si tratta degli stessi buontemponi che spendono le loro domeniche davanti agli schermi di tv a pagamento vedendo altre partite; forse sono gli stessi che lo scorso anno, in assenza di risultati positivi, imprecavano alla sfortuna più nera.
Il calcio, si sa, è materia opinabile. Ma io faccio un ragionamento semplice semplice che parte dai numeri, quelli che non tradiscono e rappresentano certezze. Se nello scorso campionato nel corso di un’intera annata si è raccolto pochissimo, fortuna o sfortuna, significa che la squadra era scarsa, punto. Se quest’anno, invece, la Paganese, soprattutto alla luce del rinnovamento tattico voluto da Andrea Sottil, macina punti e successi è perché i suoi componenti hanno tutte le caratteristiche che di solito forgiano una squadra nel senso etimologico della parola. I punti raccolti parlano da soli e non hanno bisogno di commenti.
Contro il Catanzaro non è stato facile arrivare al successo pieno, ma a dire il vero non sarà mai facile niente in questo campionato di terza serie che vede in lizza tante squadre allestite per vincere. Nel primo tempo gli azzurro-stellati sono scesi in campo contratti, quasi timorosi, e hanno combinato ben poco anche perché gli avversari avevano preparato vere e proprie trappole difensive che dovevano irretire soprattutto Herrera, considerato la punta di diamante della squadra, sempre costantemente fronteggiato da almeno due avversari. Spazi a disposizione per la manovra: pochi; marcature ferree, raddoppi continui hanno caratterizzato tutta la durata della prima frazione di gioco e se vogliamo è stato proprio il Catanzaro, in azioni di contropiede, ad andare più vicino alla segnatura.
Nella ripresa c’è stata la svolta che ci si attendeva. Gli uomini in maglia azzurro-stellata sono scesi in campo con uno spirito diverso e si è vista proprio tutta un’altra partita. Tralascio la cronaca e l’episodio dubbio del “gol non gol” non concesso per dire qualcosa in termini di commento sulla prestazione della squadra.
La squadra ha giocato come sa solo nella seconda parte della gara, ma sono bastati quarantacinque e più minuti intensi per dare scacco matto ad una avversaria presuntuosa ancorché in declino soprattutto dal punto di vista caratteriale. E’ bastato che gli azzzurro-stellati sveltissero la sua manovra con verticalizzazioni, senza inutili tocchi laterali a centrocampo, e con inserimenti in diagonale soprattutto di Calamai, promosso a vero e proprio incursore, per mettere più di una volta in crisi l’apparato difensivo calabrese che tendeva a chiudere tutti gli spazi a ridosso della sia difesa. Alcuni scambi ravvicinati tra Herrera, Bernardo e Malcore hanno avuto il potere di scardinare la lineaMaginot avversaria. Bellissimo, infine, lo scambio Malcore-Calamai che ha portato quest’ultimo all’appuntamento con il gol della vittoria.
La squadra, dopo aver messo a segno il gol, ha saputo frenare l’impeto agonistico di un Catanzaro che le ha tentate tutte, sostituendo uno dopo l’altro tre uomini, per arrivare perlomeno al pareggio. In questa fase delicata della gara, credo che si sia ammirata la Paganese più ordinata dell’anno in fase tattica. De Liguori, Calamai e Baccolo hanno fatto filtro a centrocampo riducendo al minimo i rischi difensivi. Ottimi in questa fase i soliti Marruocco,Tartaglia, Moracci con l’aggiunta di un rinato Armenise, ma ottima soprattutto la prestazione di Schiavino che non ha fatto vedere a Fofana un solo pallone di testa. A dire il vero mancava proprio alla squadra un colpitore di testa tanto efficiente come Schiavino: l’averlo trovato è oro colato per Andrea Sottil, soprattutto in vista di impegni futuri.
L’annata calcistica, ma non il girone di andata, si chiude sabato a Martina Franca. Siamo in ballo, amici cari, e vogliamo ballare senza per questo voler fissare traguardi. A questa Paganese, che perderà per squalifica Herrera e Schiavino, nulla è precluso. Anche perché Sottil riavrà a disposizione Girardi e Caccavallo vogliosi di confermare quanto di buono hanno fatto fino a questo momento.
Nino Ruggiero - paganesegraffiti.wordpress.com
Nella foto il gol di Calamai