19.1.15

Reggina col cuore, Paganese ripresa al 92′.

Non è un passo che servirà ad ottenere la salvezza, ma, in attesa che il ritmo dei risultati cresca, la Reggina ottiene un pareggio casalingo che può essere salutato con soddisfazione per le modalità con cui arriva. Al 92′ e quando la sconfitta sembrava un destino certo. Servivano tre punti e non sono arrivati.

Ed è questo l’altro dato da sottolineare ad una squadra che continua a palesare limiti qualitativi. I tre risultati utili consecutivi servono a dare fiducia, ma non basteranno ad alimentare speranze se dal calciomercato non arriveranno i tasselli giusti per un gruppo che dimostra di avere cuore ed attaccamento alla maglia. Distratti in avvio e spuntati per il resto del match, gli uomini di Alberti hanno comunque dato tutto. Bastano tre minuti per riportare sulla terra gli amaranto dopo le prove offerte contro il Martina Franca e la Casertana. E’ Calamai ad approfittare della dormita difensiva e, appostato sul secondo palo, riceve un cross di Malaccari e deposita al volo il pallone in rete con la collaborazione della traversa. 

Lo stesso legno che, nella seconda circostanza, sempre per effetto di una giocata di Malaccari salva Kovacsik dal capitolare per la seconda volta nello spazio di pochi minuti. Troppa grazia per una Reggina che, nella prima mezz’ora di gioco, dimostra di avere poche idee e di soffrire la verve degli ospiti. I recuperi dal primo minuto di Ungaro, Camilleri ed Insigne non conferiscono la marcia in più che ci si sarebbe aspettato dopo l’ottima prova offerta a Caserta. 

Nella seconda parte del primo tempo gli amaranto si affacciano nella metà campo campana e sfiorano in almeno due circostanze il pareggio.   E’ bravo Marruocco a neutralizzare due rigori in movimento sui tentativi di Masini e Insigne destinati, entrambi, a concludere la propria corsa vincente nell’angolo. La ripresa rivela ancora una Reggina che conferma la sua involuzione e mette in campo valori tecnico-tattici ai limiti dell’imbarazzante. Kovacsik nega il raddoppio al solito Malaccari. 

Gli amaranto palesano le consuete difficoltà di manovra e perdono la bussola quando è il momento di imbastire un’azione degna di poter essere pericolosa. L’unico sussulto della ripresa lo regala l’ingresso di Totò Aronica, accolto con un boato dal pubblico, Sembra finita, ma non lo è.  Al 92′ sbuca Gaetano Ungaro che raccoglie un traversone sporco e firma il pareggio.   I tifosi sono comunque contenti, domenica prossima sarà derby a Messina e l’augurio de sostenitori amaranto è di avere volti nuovi che possano dare una mano ad una squadra che sta buttando il cuore oltre l’ostacolo delle proprie lacune. 

Da www.sport.strill.it