Nella foto, tratta da Sportube, il tiro di Deli neutralizzato da Grandi nel primo tempo
Di Nino Ruggiero
Adesso non fasciamoci la testa prima che si sia rotta! È vero che i risultati di questa trentesima giornata non sono stati per niente favorevoli alla Paganese, ma è anche vero che – a quattro turni dalla fine – con sei punti di vantaggio sulla zona play-out, la squadra azzurro-stellata deve solo racimolare qualche punto per arrivare al traguardo della salvezza.
Il risultato negativo di Catanzaro ha lasciato tanta amarezza per il modo in cui è maturato. Di certo sul terreno di gioco calabrese non si è vista all’opera la migliore Paganese; ma partite del genere, caratterizzate da prodezze personali, non possono inficiare le tante impressioni positive – pur con qualche zona d’ombra – espresse a più riprese sul rendimento complessivo della squadre nell’attuale campionato.
Sappiamo tutti che la squadra di Grassadonia ha un sua connotazione tattica ben precisa: preferisce infatti agire negli spazi larghi con ripartenze micidiali. Tutto questo a Catanzaro è avvenuto nel primo tempo e la squadra è apparsa felicemente attestata su quelli che sono i suoi standard di rendimento in trasferta. Due volte di seguito il portiere Grandi ha negato la gioia del gol: prima a Deli e poi a Cicerelli; uno standard tutto sommato accettabile per una squadra che gioca in trasferta.
Poi il Catanzaro ha segnato uno di quei gol definiti “impossibili” dalla distanza e la Paganese, come sempre, ha trovato difficoltà a impostare una gara d’attacco perché gli avversari hanno serrato le loro file, hanno ristretto gli spazi e hanno creato una barriera impenetrabile davanti al loro portiere che nella seconda parte della gara si è limitato a interventi di ordinaria amministrazione.
Le giornate negative sono sempre dietro l’angolo. La ricetta è quella di sempre: bisogna rimettersi subito in carreggiata.
La Paganese, lo devo dire, a Catanzaro ha sofferto più del previsto l’assenza di Caccavallo, uno di quelli che “vedono” sempre la porta e che in qualsiasi momento di una partita è in grado di tirare fuori il coniglio dal magico cilindro. Certo, bisogna anche considerare che non sempre i calciatori possono essere al massimo del loro rendimento e – purtroppo – si era già notato nelle ultime partite che lo stesso Caccavallo si trascinava dietro qualche problema di ordine fisico. Dobbiamo augurarci, dunque, che il calciatore possa essere in campo già da sabato contro il Matera, perché è innegabile che la Paganese perda gran parte del suo potenziale offensivo quando non può disporre del suo goleador principe in piena efficienza.
Mi pare di poter dire che Grassadonia le stia tentando tutte per risolvere il problema del gol, che oramai si trascina dall’inizio del campionato, e si evidenzia maggiormente quando la squadra è costretta a rimontare; determinate caratteristiche tecniche, però, non si inventano, così come non si inventano i calciatori che hanno dimestichezza con la porta avversaria. Il fiuto del gol uno o ce l’ha o non ce l’ha.
È inutile quindi rimuginare su quello che poteva essere e non è stato.
A questo punto del campionato, bisogna solo tirare avanti alla meno peggio e pensare a racimolare i pochi punti che servono per la salvezza.
Poi, sulla scorta delle esperienze passate, senza tralasciare per niente il presente, si potrà pensare al futuro e puntare su uomini che abbiamo determinate caratteristiche tecniche e possano risultare punti fermi dell’inquadratura che verrà.
Il Matera, che sabato verrà al “Marcello Torre”, è squadra tosta e arcigna, di sicuro fra le migliori del campionato perché ha uomini di spessore a centrocampo che riescono a interpretare bene sia la fase difensiva che quella di rilancio. Su tutti, segnalo De Rose e Iannini, che costituiscono l’asse portante della squadra lucana. Quest’ultima, però, ha accusato il colpo della sconfitta interna con il Melfi; il che equivale a una sonora bocciatura in tema di play-off; ma non fidiamoci delle apparenze.
Nino Ruggiero - paganesegraffiti.wordpress.com