4.10.16
La partita del tifoso: che settimana!
Che settimana, ragazzi! Hai appena finito di leccarti le ferite per la batosta presa contro il Monopoli ed arriva la bellissima prestazione di Messina e la seconda vittoria, consecutiva, in trasferta, come logica conseguenza.
Ma già da domenica sera si è cominciato a parlare della prossima partita, da disputarsi dopo appena tre giorni. Il tutto, condito dall’ansia per l’attesa di saperne qualcosa di più su Iunco. Ci sarà da attenderlo altri due mesi, speriamo un po’ di meno ma speriamo soprattutto che da quel momento possa finalmente venire un po’ di fortuna ad accompagnarci.
La partita di Messina… (1)
Consentitemi di lanciare un messaggio (a buon intenditor poche parole): avete bocciato casa mia, come luogo deputato ad assistere alle partite in trasferta, “solo” perché portava sfortuna, visti i precedenti con Matera edAndria. Ci mancava tanto così ed era colpa mia se avevamo perso, manco fossi stato io ad annullare il gol di Stoia, a Matera; manco fossi stato io a gironzolare per il terreno di gioco, senza mai beccare palla, ad Andria. Ebbene, giustizia è stata fatta! Due partite viste senza di voi, accompagnato dal solo, irriducibile e fedele “il vicino” e sono arrivate due vittorie nette! Mo chi è che porta sfortuna??!! Scusate lo sfogo ma quando ci vuole, ci vuole…
La partita di Messina… (2)
Prova maiuscola (come dicono quelli bravi) della nostra squadra. A proposito di bravi, quei tre, lì dietro, sembravano proprio i tre bravi di Don Abbondio (ma perché di Don Abbondio, se erano al soldo di Don Rodrigo?). Sì, lo so, i bravi erano due ma a me è venuto così, mi hanno dato l’impressione dei bravi e quindi fatevene una ragione! E chiaramente, la parte di Don Abbondio la facevano quei due con i capelli ossigenati che mi hanno detto fossero i due attaccanti del Messina. Gli attaccanti del Messina provavano timidamente ad affacciarsi nei pressi della nostra area, i tre facevano lo sguardo truce e quelli rientravano, a capo chino e con la coda tra le gambe, proprio come "un vaso di terra cotta costretto a viaggiare in compagnia di molti vasi di ferro". Sì, il vaso di ferro eravamo noi, questa volta!
La partita di Messina… (3)
Vi voglio parlare di Deli. Questo ragazzo è diventato per noi come un fratellino piccolo che arriva, inaspettato, con i genitori già in là con gli anni e con noi già al liceo. Era praticamente un bambino Deli quando è arrivato. Ce lo siamo coccolati, lo abbiamo cresciuto con le “mollichelle” e, diciamocelo, è la nostra croce e delizia. Ha un potenziale enorme ed è per questo che ci arrabbiamo spesso con lui, fino ad arrivare a farmi dire, quando si è fumato quel gol a porta quasi vuota: “Mi fa sempre prendere collera questo ragazzo” (traduzione letterale dal dialetto paganese). Perché è come quando un genitore va a parlare a scuola con gli insegnanti del figlio e si sente dire: “Vostro figlio è intelligente, può fare molto di più ma il problema è che non si applica abbastanza” (chiedere conferma ai miei genitori). Deli si applica tanto, lo sappiamo per certo, è un professionista esemplare, malgrado la giovane età. Però può e deve dare di più.
La partita di Messina… (4)
Sto per scrivere una cosa grave ed un tantino antisindacale e me ne assumo tutte le responsabilità: non è più tollerabile pagare lo stipendio a chi, come Marruocco, per un’intera partita non ha praticamente toccato pallone! Ecco, l’ho detto! Praticamente, se non ci fosse stato nessuno in porta, sarebbe stata la stessa cosa, salvo giocare in dieci e risparmiare così sul monte ingaggi. Voci autorevoli e bene informate, lo hanno addirittura visto giocare a scopa con i guardalinee (si vabbè, assistenti dell’arbitro), perché si annoiava a stare senza far nulla. I vertici dellaLega e dell’Assocalciatori ne devono prendere coscienza e porvi rimedio…
Ora devo lasciarvi, ho da preparare una pratica importante, in vista di un appuntamento di lavoro che tengo domani pomeriggio. Però, a pensarci bene, domani pomeriggio ho un altro impegno e proprio non ricordo di cosa si tratti… Qualcuno che mi aiuti a ricordare??
Alberto Maria Cesarano - © Paganesemania