28.11.16

La partita del tifoso: quando si vince è tutta un'altra cosa.

“Certo che quando si vince, è tutta un’altra cosa…”
“Eh già…”
“E vir tu…”

Queste poche parole scambiate con altri due amici, davanti ad un tavolino di un bar, nel post-partita, credo possano sintetizzare, al meglio, il sentire di un tifoso. Ci basta vincere una partita, magari anche giocando bene, come stasera, per assicurarci una settimana tranquilla e spensierata, come quella che ci aspetta. La scorsa settimana, al contrario, è stata turbolenta e movimentata, trascorsa a leccarci le ferite per la pessima prova di Fondi. In tutti noi era serpeggiato più di un dubbio: “Sarà che non siamo forti e competitivi come pensavamo? Mica ci aspetta un altro campionato di sofferenza? Vuoi vedere che buttiamo al vento un’intera estate di passione?”
E poi le parole di Grassadonia. Non ha lasciato spazio alle interpretazioni il mister, affermando, anche a mo’ di provocazione, che la Paganese dovesse pensare soltanto a salvarsi. Certo, la classifica e la matematica dicevano questo. Credo però che la sua fosse una neanche tanto velata frecciata ai calciatori, come per dire: “Altro che squadrone e giocatori forti. Se siamo nei playout, siamo una squadra da playout e, di conseguenza, voi siete dei calciatori da playout. Dimostratemi che mi sbaglio!”

Non ha fatto nomi Grassadonia, ma era evidente che si fosse sentito “tradito” da alcuni calciatori in particolare. Le scelte di formazione sono state una naturale conseguenza. E, se non sbaglio, anche il cambio di Iunco per Delisembra andare in questa direzione. Sono felice e orgoglioso di averlo come allenatore della mia squadra! Mi sento tutelato, sia perché dimostra di essere un ottimo allenatore, sia perché mi dà la sensazione di pensare, dire e fare sempre la cosa giusta. E quando c’è da far rispettare la maglia, la nostra maglia, diventa cattivo e spietato, al punto giusto.

E per fortuna, le risposte che si aspettava l’allenatore ma direi tutto l’ambiente sono arrivate. I presunti rincalzi hanno giocato bene, con impegno e grinta, così come il resto della squadra. A tal proposito, lasciatemi fare una sola menzione: per Silvestri. Questo ragazzo è stato spesso additato (anche da me) e tante volte accusato per errori anche evidenti. Ieri, a mio parere, ha giocato una gran partita. Ci ha messo tanta foga agonistica, senza mai perdere in lucidità, è stato cattivo e grintoso al punto giusto. In poche parole, ha giocato come ogni tifoso vorrebbe che giocasse un calciatore in casacca azzurrostellata.

È sempre una gioia vedere segnare Reginaldo, un altro che sta prepotentemente entrando nelle nostre grazie, per dedizione, serietà e attaccamento. Ah, quasi dimenticavo: anche perché è forte. È sempre un piacere per gli occhi vedere Iunco “pittare i palloni” come nell’assist del secondo gol. Al momento deve arrangiarsi come può, vista la deficitaria condizione fisica ma gli è bastato toccare due o tre palloni per far dire a qualcuno, in tribuna: “Quando Iunco entrerà in forma, non ci fermerà più nessuno!” Ecco, ci risiamo, di nuovo i sogni di gloria ad occhi aperti. Non siamo in grado di restare con i piedi per terra, per nessuna ragione al mondo. Allora il povero allenatore che le fa a fare le conferenze stampa se poi ognuno parte per la tangente, dopo una vittoria?

È tutto vero, restiamo con i piedi per terra e pensiamo ad una partita alla volta, pensiamo prima a salvarci. Però, come direbbe “’a società”, davanti al tavolino di un bar, dopo una vittoria:

“Certo che quando si vince, è tutta un’altra cosa…”
“Eh già…”
“E vir tu…”


Alberto Maria Cesarano - © Paganesemania