Nella foto, Camilleri sta per mettere a segno la rete dell’uno a uno
Di Nino Ruggiero
Una partita così bella e intrigante non la si vedeva da tempo al “Marcello Torre”. Una gara vibrante, con il risultato sempre in bilico. Due squadre che si sono affrontate senza tatticismi, a viso aperto: un vero e proprio scontro frontale tra due belle realtà di questo campionato.
Se il Foggia ha ridimostrato di avere tutte le potenzialità tecniche di cui poco si dubitava, la Paganese ha mostrato il volto di squadra tenace, mai doma, combattiva, capace non solo di rimontare uno svantaggio iniziale che avrebbe potuto annientarla psicologicamente ma anche – dopo aver raggiunto il più che meritato pareggio – di cercare insistentemente e con poca riverenza la vittoria.
Bellissima partita, una di quelle che restano a lungo nella mente; chi non è stato oggi al “Marcello Torre” deve solo prendersela con se stesso e non ha scusanti.
Tempo bello, temperatura rigida anzichenò, orario comodo. Pubblico finalmente più numeroso del solito, anche se manca la sponda foggiana per il divieto scattato nei loro confronti proprio alla vigilia della gara.
Grassadonia presenta ai nastri di partenza una squadra aggressiva. Herrera prende il posto dello squalificato Deli in funzione di assistente d’attacco per Reginaldo e Celiento va svariare sulla fascia destra. Tatticamente la squadra è la stessa di sette giorni addietro.
Il Foggia si presenta baldanzoso, con la spocchia del primo della classe e cerca di indirizzare la gara sul piano del palleggio. Gli azzurro-stellati nei primi minuti sono imbrigliati nella ragnatela intessuta dai vari Gerbo, Vacca e Agnelli. Dopo cinque minuti arriva il gol che potrebbe dare una svolta alla gara. Un tiro di Sarno di sinistro da buoni venti metri trova Marruocco impreparato. Zero a uno, un tiro mancino che fa ammutolire lo stadio e che pare non promettere niente di buono per una Paganese quasi intontita per l’inopinata segnatura subita.
Lo svantaggio, invece, carica gli azzurro-stellati che intuiscono di dover marcare con forza la loro impronta di squadra indomabile. Cicerelli mostra ben presto di avere l’argento vivo addosso e conferma tutto quello che di buono era stato detto sul suo conto. I palloni sono tutti per lui. I lanci di Marruocco e di Pestrin lo pescano sempre sulla fascia sinistra dell’attacco. Angelo, addetto al suo controllo, va in crisi di identità; lui che solitamente si sgancia in avanti non sa più a che santo votarsi per cercare di frenarne l’impeto, l’irruenza e l’imprevedibilità. Da Cicerelli, dal suo estro arrivano i pericoli maggiori per la porta del Foggia che si salva in un paio di occasioni anche con l’aiuto del palo. Il pareggio, cercato e voluto con grande determinazione e intraprendenza, arriva meritatamente quasi allo scadere del primo tempo grazie a una zampata di Camilleri alla sua seconda segnatura.
Nella ripresa, quando i più pensano che le due squadre caleranno i ritmi, succede di tutto. La Paganese non molla il canovaccio preparato sulla carta che prevede aggressività e intraprendenza. Cicerelli con l’aiuto continuo di Della Corte, autore di una magistrale prestazione, martella la difesa del Foggia dal lato sinistro; non gli è da meno il bravissimo Celiento sulla fascia destra. Al centro dell’attacco Reginaldo è marcato stretto da due uomini ma sgomita da par suo e si fa vivo in area avversaria con un diagonale micidiale che viene neutralizzatoda un grande intervento del portiere foggiano.
I capovolgimenti di fronte non si contano e su uno di questi l’arbitro ravvisa un fallo da rigore su Sarno. A questo punto si eleva maestosa la figura di Marruocco che neutralizza il tiro dagli undici metri di Letizia. Grande parata e applausi a scena aperta per il portierone azzurro-stellato.
La partita resta vibrante anche nei minuti di recupero. Ci prova il Foggia a far suoi i tre punti, ma ci provano forse ancora di più, con convinzione, i ragazzi in maglia azzurro-stellata.
Finisce in parità, è vero. Ma che partita, ragazzi! e che Paganese!
Concludo. Si fosse trattato di un incontro di boxe, credo che alla fine la vittoria sarebbe stata attribuita alla Paganese tanta è stata l’intensità agonistica mostrata da una squadra sempre viva, sempre arrembante, pervasa da una invidiabile condizione atletica.
Ma un pareggio, a malincuore – tenuto conto dell’indiscutibile valore del Foggia – può essere bene accolto.
Nino Ruggiero