30.1.17

La Paganese vista da... Nocera! - Questo passa il convento.

E' stata una settimana pesante quella vissuta in casa Paganese infatti la sconfitta di Caserta aveva lasciato l'amaro in bocca alla società che alla ripresa aveva fatto la voce grossa con tutto lo staff. Tensioni, decisioni da prendere, calciatori con il mal di pancia, altri che smentivano di voler andar via, dimissioni del tecnico pensate e poi rivalutate, conferenza stampa pre-gara che per problemi logistici prima viene annunciata poi annullata.

Alla fine una "Paganese scatenata sul mercato" con calciatori che in 24 ore si vestivano d'azzurro e scendevano in campo, buttati nella mischia, nella sfida contro l'ostica Fidelis Andria. E meno male che non abbiamo perso, finalmente un rigore al momento giusto, dopo tutto questo turbinio di eventi. D'altronde non poteva finire diversamente, dopo una brutta partita tra due squadre che non hanno mai tirato in porta, se non nelle due occasioni dei gol, con la formazione pugliese poi abbonata ai pareggi. Al Torre ho avvertito una sensazione diversa, rispetto al girone d'andata ed alla Paganese che era scesa in campo sino a questa sfida. Il mercato e la nuova linea societaria hanno ridimensionato velleità e fantasia di una squadra che per necessità ha dovuto indossare un nuovo vestito al quale Grassadonia, decidendo ancora di essere il suo sarto, deve apportare modifiche anche in base agli ultimi tasselli, se arriveranno, in queste ultime ore di mercato. Non mi ero mai illuso sul materiale che sarebbe arrivato in questo momento ed alla fine sono giunti calciatori che forse hanno mostrato un atteggiamento caratteriale diverso e questo potrebbe essere un buon inizio. E' una Paganese che dovrà fare un altro campionato, con un'altra testa e forse i curriculum sfavillanti hanno lasciato posto a gente che deve crescere e farsi notare nel panorama calcistico. Lo scoramento verso la società in città ormai è chiaro. Molti non condividono il modo di operare della società con questi continui capovolgimenti di obiettivi a gennaio. Il Torre è sempre più vuoto, qualcuno in strada mi ha detto che avrebbe strappato l'abbonamento per poi ritrovarlo al suo posto in tribuna facendo prevalere la passione. Penso che un detto possa semplificare il passato, il presente ed il futuro della Paganese: "O ti mangi questa minestra o ti butti dalla finestra". Fin quando non ci sarà una rivoluzione copernicana del modo d'intendere un assetto societario allargato con forze economiche nuove da affiancare a Trapani o da creare una nuova società si continuerà a vivacchiare, per me piacevolemente in questa categoria, con questi obiettivi. Inutile fare altri discorsi, inutile arrabbiarsi o sperare in qualcosa di diverso: questa è la forza di questa società, che già sostiene enormi sacrifici per conservare la Lega Pro. Vie d'uscita o alternative al momento, ma anche in quest' estate quando si potevano affacciare, non ci sono state. Il passo della società è questo, chi lo vuol seguire lo faccia, ovvero i 500 che fanno parte dello zoccolo duro. L'egocentrismo societario, se da un lato è la strada da seguire nel calcio, poi però non si sposa con la possibilità di aprire a forze nuove ed allora è un cane che si morde la coda. Se poi ci sono forze economiche locali che amano investire nel calcio fuori da Pagani allora di cosa vogliamo parlare?!

Peppe Nocera - © Paganesemania