Seconda vittoria consecutiva per la Paganese che dà seguito all'exploit di Monopoli battendo per due reti a zero il Messina. Onore delle armi ai giocatori giallorossi che, al culmine di una settimana complicatissima per le vicende societarie, hanno disputato una prestazione di grande dignità. Concreta al massimo e compatta la formazione di Gianluca Grassadonia che è riuscita a capitalizzare le occasioni più pericolose del primo tempo con Alcibiade e Firenze. La gioia dei tre punti che ritornano in casa dopo due mesi, però, è macchiata dal rosso nel finale di Reginaldo per un'ingenua reazione su De Vito. E il brasiliano dovrebbe saltare le prossime due partite.
Grassadonia conferma la formazione della vigilia, con De Santis che vince il ballottaggio conPicone in difesa. Rientrano Alcibiade, Firenze e Pestrin. Il Messina, dopo una settimana surreale sul fronte societario, deve rinunciare a ben cinque titolari e si presenta con un undici notevolmente rimaneggiato. Ma i peloritani giocano a testa altissima, facendosi preferire sul piano del gioco contro una formazione azzurrostellata che non riesce a gestire il possesso come in altre occasioni. La squadra di Lucarelli, messe in chiaro le cose, prova a rendersi pericolosa dalle parti di Liverani, chiamato comunque ad interventi non straordinari. Le migliori chance per i siciliani dopo il 10' quando il numero 30 azzurrostellati deve bloccare la conclusione di Mancini ma soprattutto deve abbandonare la sua porta per chiudere in uscita coi piedi su Milinkovic. Dalla parte opposta la Paganese si rende pericolosa con Bollino, caparbio a riconquistare un calcio di punizione respinto dalla barriera ma Berardi chiude in angolo. Dal punto di vista delle occasioni gli azzurrostellati crescono intorno alla mezz'ora:Reginaldo fa le prove al 28', a finalizzare è Alcibiade due minuti più tardi. Assist al bacio diMauri per il difensore che in diagonale porta avanti la Paganese. Il Messina non smette di giocare, ma deve capitolare di nuovo al 40' sulla fiondata mancina di Firenze che s'insacca all'incrocio.
IL TABELLINO