A Cosenza il sogno si fermò in quella domenica sera che ci fece assaporare solo per novanta minuti l'ebbrezza dei play-off di Serie B ma oggi la storia continua. Ho voluto saluatre l'inizio del campionato sulle pagine del nostro e vostro sito con quest'immagine e queste parole. Rappresentano il ponte ideale tra passato e futuro, che si chiama Bisceglie, dopo un'estate finalmente tranquilla dal punto di vista amministrativo.
Sinceramente è stata più tribolata dal punto di vista del mercato con arrivi all'ultimo secondo come il difensore centrale Carini, la partenza di Grassadonia e Cicerelli o come quella altrettanto dolorosa di Reginaldo. Proprio questa partenza però non mi ha sorpreso più di tanto, in questo mondo del calcio non più romantico ma estremamente finalizzato al quantificare l'interesse, com'è anche giusto che sia, dei calciatori. Proprio questa partenza dell'"irriconoscente" Reginaldo ci deve far capire come l'unica cosa per cui soffrire e gioire è solo la maglia, quella azzurra con la stella bianca sul petto. Non è più tempo di attaccarsi ai calciatori, loro fanno il loro gioco.
I tifosi invece, se vogliono ancora emozionarsi per questo sport, devono legarsi solo a quelle che trasmette la maglia. Quella che vedremo emergere alle 18.25 dal sottopassaggio del Marcello Torre, che ospiterà il 42° campionato della sua vita sportiva, che ci farà vivere come da quel suo primo campionato disputato in serie D nel 75-76 che alla fine ci consegnò la Serie C per la prima volta. Quella Serie C che vivremo per la dodicesima stagione di fila. E' bene ricordarlo sempre. Avrò ancora una volta quella stessa emozione che provo da sempre alla prima giornata casalinga e penso che l'avranno tutti i tifosi che si faranno accompagnare dal cuore e non dalla ragione allo stadio stasera.
Chi segue la Paganese, non lo fa per ragione ma lo fa per fede, con il cuore, come quando si è innamorati: non si pensa, non si ragiona, s'è mossi solo dalla passione. In questi giorni registro molti scontenti in giro, amici che da sempre seguono le sorti della Paganese, dell'operato della società inerente al mercato. Uno scetticismo verso il progetto societario a tal punto da farli decidere di non venire alla partita. Rispetto la loro decisione e spero che possano in queste ore cambiare idea. Ricordo tanti anni fa, era il 1992, il campionato era d'Eccellenza, poi vinto dalla Paganese.
Gli azzurri di Peppe Orlando erano di scena a Quindici e uno storico tifoso protestava per il prezzo esagerato imposto dalla società di casa e decise che non sarebbe entrato. Nel frattempo io sull'uscio della porta d'entarta del settore, riservato ai paganesi, cercavo di dissuaderlo, ma lui niente era deciso e fermo nella sua decisione.
Quella domenica la Paganese inaugurava una nuova maglia, per l'esordio del nuovo sponsor e mi chiese: "l'hanno indossata?". Gli risposi di si. Poi quando mancavano pochi minuti volle sapere se fosse azzurro classico. Dissi: "certo, azzurro Paganese". Ed infine quasi tentennante e vicino a cambiare decisione chiese: "Peppì ma a' stella bianca c'è?". Gli risposi: "E certo, uno stellone". Gli ultimi dubbi che lo avvolgevano, svanirono definitivamente e bestemmiando ed implorando fece in fretta e furia il biglietto, 15mila lire, ed entrò per stare al fianco della sua amata Paganese. Morale della favola azzurrostellata: Spero che in queste ore tutti i dubbiosi, gli scontenti, i delusi, quelli che non sopportano Trapani, si lascino trasportare dalla passione, dal cuore per stare al fianco della Paganese, lasciando da parte le ragioni, seppur condivisibili, perchè: "La Paganese è Fede non è Ragione"!
Peppe Nocera per paganesemania.it