Dopo l'esilio forzato e voluto della gara con il Cosenza, ho potuto apprezzare dal vivo la nuova Paganese di mister Favo che sta confermando le impressioni positive che avevo raccolto solo attraverso le sue dichiarazioni in sede di presentazione. Dissi, allora, che sarebbe servito il terzo indizio per valutarlo in maniera concreta, dopo la presentazione del suo ex vice Michele Califano ai tempi del Taranto, ed appunto alla sua presentazione. Il terzo indizio era quello più importante, quello del campo, che sino ad ora ha inciso in positivo. A Cosenza gara ordinata - secondo il giudizio di chi l'ha vista - con la giusta sofferenza e la cinica finalizzazione sotto rete, quella che purtroppo è mancata ieri con la Reggina, del poco rimpianto Maurizi, che con un pizzico di fortuna s'è potuto riprendere la sua misera rivincita. In casa Paganese ho visto una squadra brillante, che in attacco avrebbe potuto far male in ogni azione o ripartenza ma cosa più importante s'è vista una squadra che sapesse cosa fare con il pallone tra i piedi. In 15 giorni s'è vista la mano dell'allenatore, cosa che non avevamo avuto il piacere di apprezzare dopo un mese e mezzo con Matrecano. Una squadra che aveva una sua idea e fisionomia in mezzo al campo, corta, pronta a ripartire capace di saper mettere in difficoltà la difesa avversaria, sin quando la condizione fisica, ancora precaria, ha retto. Mister Favo ha parlato nel dopo gara proprio di "omogenietà" da raggiungere come obiettivo primario per avere una squadra capace di reggere tutti i novanta minuti. La Reggina ha avuto tutto confezionato dalla Paganese e portato a casa un punto che, per come s'era messa la partita, dopo l'espulsione di Picone, si poteva anche perdere in qualche mischia nel finale. Sarebbe stata una beffa che Maurizi non avrebbe meritato.
Una bella e frizzante Paganese per un tempo, tanto che tra i miei abituali amici e colleghi con cui seguo la partita ci domandavavo, scerzando, se questa Paganese fosse la stessa di 15 giorni prima. Certo in difesa c'è da registrare ancora qualcosa anche se Piana, al debutto, ha fatto una buona impressione e solo il tempo, altro nemico, può regalare al tecnico certezze e convinzioni. S'è mosso bene l'attacco con un super Cesaretti (che gol!), buona anche la prova di Talamo e Regolanti mentre deludente la prestazione di Negro che dal suo ingresso ha praticamente annullato il gioco offensivo della Paganese. Il giovane della Primavera del Napoli non ha destato una buona impressione, non riuscendo a fare quello che avrebbe voluto il tecnico. A quell'età e con l'occasione che ti si presenta l'erba, non perfetta del Torre, andava mangiata in lungo e largo. Per ultimo mi riservo di commentare il rigore di Scarpa. Lo perdoniamo, siamo in debito comunque con chi ci ha regalato tante emozioni e gol da favola. La voglia di sigillare il vantaggio forse l'ha tradito anche se quando è andato sul dischetto, ricordando come calcia i rigori, un brivido lungo la schiena mi ha pervaso. A Frosinone al 92' quattro anni fa chiusi gli occhi e andò bene perchè il portiere si spostò su un lato; questa volta, ricordando che li calcia sempre centrali, invece è andata male. Vai Ciccio, non fa niente avrai modo di rifarti, per favore però se calci un altro rigore, angola un po'.
Peppe Nocera - © Paganesemania - Riproduzione riservata