Dopo il Bisceglie all'esordio, anche la Juve Stabia espugna il Torre che diventa, dopo appena tre turni interni, già terra di conquista se si considera anche il punto "regalato" alla Reggina. Cinque turni di campionato e quattro punti in classifica, media preoccupante per una squadra che nelle intenzioni (ma solo quelle) doveva concorrere per altri obiettivi: essendo più realisti deve innanzitutto pensare a salvarsi. Il Torre, per una squadra di seconda o terza fascia come la Paganese, dovrebbe essere il salvadanaio dove custodire i punti preziosi per il proprio futuro, invece risulta pieno di fori.
Sono tanti e forse anche troppi i problemi di questa squadra venuta alla nascita già con il piede sbagliato, vedi iniziale gestione tecnica, e proseguita nelle carenze strutturali e di tempistica nella costruzione. A ciò si deve aggiungere che sono troppi i calciatori che son giunti nello spogliatorio azzurro con vari acciacchi che ne stanno pregiudicando il rendimento iniziale, complicando e rallentando il lavoro dell'attuale tecnico. Non c'è un'uniformità di lavoro su cui lo staff può applicarsi, dovendo fronteggiare le varie falle fisiche di tanti calciatori che hanno situazioni precarie sia di tenuta atletica che personali. Un conto è poter aspettare un solo calciatore, vedi Fabinho che sta facendo un percorso a parte, ed un altro è ritrovarsi a fare ogni settimana la conta con problematiche vecchie che i vari calciatori si son portati dietro dalla precedente stagione o perchè arrivati in corso d'opera e non al meglio.
In difesa, reparto fragile e male assortito, finora il migliore è stato Gomis, e questa la dice lunga sulla tenuta di questa squadra. I due centrali Carini e Piana sono giunti a ridosso del campionato, Picone a ritiro terminato, Della Corte non si sta esprimendo al meglio, Meroni fa quel che può. A centrocampo un mix di calciatori anch'essi in attesa di recupero fisico: Baccolo fuori forma e Carcione che già sta cominciando a marcare visita oltre a Tascone a corrente alternata formano un reparto balbettante e con giovani alle spalle tutti da scoprire e che non possono cambiare granchè a partita in corsa. In attacco Regolanti è un pesce fuor d'acqua con polveri bagnate anche perchè sta recuperando da un lungo periodo di stop, con Cesaretti e Talamo che fanno quello che possono in un reparto che deve trovare automatismi e confidenza con la porta. In panchina tanta bella gioventù che quando viene chiamata in causa è tutto fumo e niente arrosto, oltre a Scarpa che almeno recupera mentalmente dagli undici metri, scacciando l'errore con la Reggina. Ma stavolta il rigore purtroppo non serve. Questo ritengo sia l'Everest che mister Favo deve scalare, cercando di farlo al più presto trovando le coordinate giuste. La vetta al momento è lontana, i bagagli sulle spalle sono tanti e stanno minando la risalita. Nei prossimi dieci giorni il percorso prevede due tappe, Matera e Trapani, per un doppio turno da brividi. Mi auguro che il tecnico napoletano in tutto questo non perda la bussola e possa scalare l'Everest azzurrostellato evitando una rovinosa caduta.
Peppe Nocera
© Paganesemania - Riproduzione riservata
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