Ieri sera puntuale alle 23.00, come da tradizione da qualche anno, si è chiusa dopo due mesi la sessione estiva del calciomercato. E come da tradizione la Paganese nell'ultimo giorno fa poco o nulla, come ieri. La spedizione Trapani-Bocchetti, giunta a Milano alcuni giorni prima, torna a Pagani a mani vuote, sperando di aver strappato qualche promessa per gennaio. Eppure la rosa necessitava come il pane di un difensore centrale esperto, come auspicava anche il neo tecnico Favo nella presentazione di mercoledì. Era quello l'unico obiettivo, quello dichiarato, che la società doveva centrare per assortire un reparto, apparso imbarazzante nella gara d'esordio con il Bisceglie. A dire il vero sembrava che ne potessero giungere addirittura due anche se già era troppo se si riusciva a prenderne uno. Alle 23.01, dopo un'intera giornata in cui si alternavano vari nomi, da Marino della Ternana al più eclatante Stendardo fuori lista a Pescara, da Mantovani della Salernitana a Sosa e Piana dell'Alessandria, tra rifiuti e trattative saltate si arrivava al gong finale con un pugno di mosche in mano. Il dato è questo. Alla chiusura del mercato, dopo che l'altro difensore Carini era giunto a due giorni dalla gara d'esordio, si resta con quest'ultimo unico esperto del pacchetto arretrato. Restano gli svincolati e, come da tradizione, si cercherà di utilizzare anche questa vecchia usanza della Paganese di ricorrere alla scappatoia di mercato. Con tutte le incognite del caso, a partire da una forma fisica precaria che s'abbatterà sulla qualità da offrire al tecnico di turno.
Alla Paganese, per un motivo o per un altro, ultimamente si rinnova la tradizione: non si riesce a vivere mai un'estate serena, non si riesce a programmare una stagione tranquilla. Per due anni di seguito siamo stati alle prese con carte, fidejussioni, ricorsi in ogni grado di giudizio e fino al Tar...e per fortuna i miracoli a Pagani avvengono non solo una volta. Quest'anno sembrava tutto sereno e si poteva pensare di programmare un campionato diverso ma abbiamo trovato il modo per incartarci, questa volta tecnicamente, con una scommessa sulla panchina. Pur con qualche ragionevole dubbio, avevamo avallato la decisione della società confidando nelle capacità di lungimiranza ed invece la ciambella, appena entrata in forno, s'è afflosciata. Come si dice, le ciambelle non riescono sempre con il buco ed il presidente questa volta s'è fidato troppo del suo fiuto con conseguente perdita di tempo: almeno se c'erano stati dei segnali si doveva risolvere la questione in ritiro. Già il ritiro: per le modalità di svolgimento lascia a desiderare, rappresenta una perdita economica e risulta influente o quasi a livello tecnico nella costruzione di una squadra. Se poi ci aggiungiamo che i calciatori arrivano quasi sempre, per ovvi motivi economici, a ritiro quasi terminato è facile capire che svolto così è quasi inutile.
Questa volta vanno sottolineati una serie di errori di valutazioni che fanno già zoppicare la Paganese, non tanto per la sconfitta iniziale (siamo solo alla prima giornata!), ma per la nascita della stagione che vede una squadra arrivata al debutto in ritardo sotto tutti i punti di vista. Una società come la Paganese, medio-piccola e con un budget limitato, deve sfruttare proprio il tempo per cercare soluzioni congeniali sul mercato ed invece se n'è perso molto, anche per dinamiche fisilogiche del mercato stesso, ad esempio dietro a Sirignano o convinti di aver chiuso Aquilanti. Detto di Matrecano, s'è passati a Favo. A me ha destato ottima impressione a livello di percezione, anche se questa è un'altra scommessa. Ma dopo gli indizi di Califano suo vice a Taranto e quelli personali attendiamo il terzo, il più importante, quello del campo l'unico supremo giudice. Ritornando al mercato dovendo dare un giudizio definitivo a cose fatte lascia qualche perplessità, ma con l'augurio e la speranza che il rettangolo di gioco ed il tempo, solito nostro nemico, ci smentiscano. Tra i pali dopo i salvataggi a ripetizione contro il Bisceglie, Gomis ha rincuorato un po' tutti anche se non manca qualche sbavatura. Difesa rimandata, incompleta per essere buoni e che lascia tanti dubbi sia centralmente che sugli esterni. A centrocampo ci si augura che Carcione giochi meglio di come vede le partite, vedi dichiarazioni post-Bisceglie, e che i vari Baccolo e compagnia bella recuperino al più presto condizione e lucidità altrimente meglio puntare sui giovanotti di belle speranze che sono in rosa. In attacco, in attesa di Fabinho (mica poteva arrivare pronto) ci affidiamo al dinamismo di Talamo e all'esperienza di Cesaretti, tanti dubbi si nutrono sul duo Regolanti e Negro, mentre Scarpa può ancora essere il valore aggiunto. Tra dubbi e perplessità, un mercato zoppicante e già un tecnico cambiato, ci presentiamo a Cosenza dove tre mesi fa una notte inseguimmo un sogno. Sperando che il San Vito Marulla sabato sera non alimenti un incubo.
Peppe Nocera
© Paganesemania - Riproduzione riservata
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