4.10.17

Favo analizza il pareggio col Trapani.

Gli undici metri danno e tolgono a questa Paganese. Quasi un mese fa, alla terza in campionato, un rigore fallito da Scarpa frenò gli azzurrostellati contro la Reggina; ieri è stato Murano a graziare, con uno sciagurato cucchiaio terminato sulla traversa, la squadra di Massimiliano Favo.

Potrebbe essere il punto di svolta del campionato della Paganese. Eppure il suo allenatore pensa che un primo snodo della stagione sia stato proprio quel rigore sbagliato contro i calabresi. «Avremmo potuto avere sette punti in classifica, magari ci avrebbero consentito di lavorare con maggiore entusiasmo.

Lo ritroviamo comunque dopo questo pareggio, perché arriva contro una signora squadra. Anzi, ne ho visto fin troppo di entusiasmo, non abbiamo fatto ancora nulla. Non dobbiamo farci condizionare dai risultati, bisogna analizzare bene le prestazioni».

E però lo 0-0 che la Paganese ha imposto al Trapani al Torre è una bella boccata d’ossigeno per gli azzurrostellati, reduci da tre sconfitte di fila. Stavolta, dove non potevano arrivarci i mezzi tecnici, con i granata costruiti per il salto di categoria, la Paganese ha provato a sopperire con la grinta e la determinazione.

«Avevo chiesto ai ragazzi di crescere come gruppo ha svelato Favo nel post-gara portare in partita le cose che proviamo. E poi ho detto loro che non contano solo tattica e tecnica, c’è bisogno anche di cuore, forza di volontà e rivalsa. Nelle scorse giornate abbiamo subito tanto, ora ci prendiamo questo pareggio ma dobbiamo ancora migliorare parecchio. Ad esempio dobbiamo capitalizzare le occasioni che creiamo, perché poi può arrivare l’episodio, come il rigore del Trapani, che fa saltare tutto. Dobbiamo essere più coraggiosi, più bravi a tenere palla e a venir dentro con gli esterni. Oltre al fatto che prendiamo gol sempre allo stesso modo».

Ma è una crescita che non riguarda solo l’aspetto puramente tecnico-tattico, anche se ieri la squadra è apparsa più organizzata in campo rispetto alla sfida col Matera. È sul piano della personalità che la Paganese deve ancora crescere, secondo il proprio allenatore.

«Stiamo colmando il limite della condizione fisica, la qualità del gioco migliora, ma questa squadra è troppo psicolabile: in alcuni momenti si libera mentalmente, in altri si deprime. È un fattore legato anche alla giovane età, per questo Scarpa in campo è fondamentale proprio per questo motivo. Lui, insieme a Carcione e ad altri esperti, possono dare qualcosa in più ai ragazzi».

da www.resportweb.it