Nella foto, tratta da Sportube, la punizione calciata da Lodi del momentaneo 1 a 3
di Nino Ruggiero
È un vantaggio forse insperato alla vigilia, considerata la forza del Catania, di certo la migliore squadra vista quest’anno al “Marcello Torre”; ma gli azzurro-stellati lo meritano ampiamente per il modo con cui affrontano i quotati avversari, per la sagacia tattica di atleti come Carcione e Scarpa che se la devono vedere a centrocampo con mostri sacri del calcio come Lodi e Biagianti, due calciatori che – per chi non lo sapesse – hanno calcato a lungo campi di serie A. Il sistema difensivo approntato da Massimiliano Favo, imperniato su una cerniera di centrocampo che comprende oltre a Carcione e Scarpa anche Tascone e Talamo, però regge alla grande e alla fine Galli, che sostituisce in porta Gomis, non deve nemmeno fare miracoli per salvare la sua porta. Non è facile per una squadra come la Paganese, che ha sempre avuto qualche problema difensivo, frenare la velocità e l’inventiva di Russotto e Di Grazia che imperversano sulle fasce di competenza in avanti; ma i due vengono controllati e neutralizzati con alterna fortuna rispettivamente da Della Corte e Pavan. Un’organizzazione tattica di primordine, bisogna riconoscerlo, che vede ancora una volta protagonista Francesco Sacarpa nel ruolo di centrocampista tuttofare.
Davanti ad una Paganese super organizzata, il Catania soffre oltre il dovuto ed il gol realizzato da Regolanti è il giusto premio per la squadra di casa che va al riposo in vantaggio di una rete a zero.
Nella ripresa gli etnei hanno un sussulto da grande squadra che li porta subito in parità. È Di Grazia a siglare dopo pochi minuti il gol dell’uno a uno con una prodezza personale alla Del Piero con un pallone calciato dalla sinistra di interno destro al limite dell’area; niente da fare per il portiere Galli, sono palloni che non si prendono.
La Paganese accusa il colpo e viene castigata da Ripa, subentrato nel frattempo al posto di Curiale, anche se sul gol del due a uno c’è l’ombra per un fuorigioco segnalato da un collaboratore dell’arbitro da definirsi “pentito”. La bandierina prima si alza e poi si abbassa al momento del gol.
C’è da dire che oramai la partita tatticamente è nelle mani del Catania. La Paganese ha speso molto nella prima parte della gara e i sostituti chiamati in causa da Favo al posto di Tascone e Talamo non riescono a dare il contributo sperato. Il Catania ha classe e mestiere e lo mette in mostra in questa fase della partita. La Paganese potrebbe anche accorciare le distanze in parecchie occasioni, fra cui – la più clamorosa – capitata fra i piedi Scarpa a un metro dalla porta, ma si vede che non è giornata e gli etnei chiudono la partita realizzando complessivamente cinque gol; un’esagerazione davvero. Ma il calcio è questo: prendere o lasciare.
Alla Paganese resta la soddisfazione di aver disputato un ottimo primo tempo e l’impressione, data ai pochi temerari presenti in un giorno feriale condito da acqua a volontà, di aver trovato una sua dimensione di squadra. Da qui dovrà partire Massimiliano Favo in vista dell’incontro di sabato a Caserta.
Nino Ruggiero - paganesegraffiti.wordpress.com