In vista della partita con l'Akragas, che temevo molto, mi ero premunito prenotando un posto, con la famiglia, al teatro "La Locandina" di Pagani: eccellenza di sorriso che da 39 anni lavora e fa cultura sul territorio, sotto la grande guida artistica di Carmine De Pascale. Lo avevo fatto per ogni evenienza catastrofica sportiva che avrebbe potuto maturare sul rettangolo di gioco del Marcello Torre, altro palcoscenico storico di Pagani, che da 43 anni fa sorridere ma anche piangere gli sportivi locali. Ieri mi son divertito solo al teatro, visto che sull'altro palcoscenico ho sofferto, pur assistendo alla prima storica vittoria casalinga in campionato, eccezion fatta per i minuti di recupero che ho evitato per recarmi a teatro ed evitare un infarto.
Vittoria amara ma fondamentale per continuare a sperare non so in che cosa francamente. Brutta partita - chiariamolo subito - che ha dimostrato, al cospetto del fanalino di coda Akragas con l'acqua alla gola in tutti i sensi, la pochezza tecnica di questa Paganese. Vittoria anarchica, per quello che s'è visto in campo in occasione di richieste di sostituzioni tra il capitano Scarpa e la panchina, che fa capire lo stato di confusione generale che serpeggia con tanti nervi scoperti. Bisognava vincere e s'è vinto finalmente, ma ripeto è una vittoria che mi lascia tanta amarezza per il contesto in cui è avvenuta. Sempre meno spettatori ed interesse attorno a questa benedetta società che si recherà a Milano innanzitutto per vendere.
Non riesco ad essere totalmente felice per questi primi punti che servono solo a "resistere per continuare ad esistere" come recita lo striscione che campeggia in Curva Nord. Futuro societario in bilico, rosa che potrebbe essere indebolita ulteriormente, prospettiva di risalita in classifica difficile, visto il livello tecnico attuale, con nuvole che non si diradano. Anzi con il trascorrere delle settimane aumentano e non portano novità. Però credo che bisogna trovare sempre uno spiraglio positivo in tutte le cose, fa parte della filosofia della vita. Allora mi sono affidato al teatro e mai titolo della rappresentazione di ieri sera della Locandina fu più azzeccato: "Non è vero ma ci credo". Al momento, infatti, vedo tutto buio attorno agli azzurrostellati, non vedo come possa migliorare la situazione, su tutti i fronti in casa Paganese, ma in cuor mio ci credo...anzi ci spero!
Peppe Nocera
© Paganesemania - Riproduzione riservata
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