Terminata la settimana di pausa, da ieri la Paganese è tornata a lavoro per preparare la trasferta, ancora lontana, di Reggio Calabria. Saranno 12 giorni di mini ritiro in cui mister Favo, saldamente al suo posto, cercherà di correggere i tanti difetti e limiti di una squadra che dovrà, gioco forza, cambiare ritmo al rientro in campo per migliorare la deficitaria classifica. Quello che però interessa maggiormente coloro che ancora seguono le vicende della Paganese, quest'anno a gennaio più che il mercato sempre avaro di colpi, è il futuro societario. Più che il futuro societario, in questo momento, è in ballo il futuro del calcio paganese. Lo avverto, girando per strada, con i tifosi che non mi chiedono più chi compriamo, se arriva un difensore o un centrocampista ma chiedono cosa succederà in società. La risposta non la riesco a dare perchè al momento non si hanno percezioni del futuro e spesso dico, a chi mi fa questa domanda, che non faccio l'indovino. Non so rispondere perchè da via Filettine non trapela nulla e bisogna essere solo un indovino per capire effettivamente cosa ha in mente il presidente Trapani.
Partiamo dalle certezze: Trapani non ha lo spirito e l'entusiasmo di qualche anno fa. Gli anni cominciano a pesare come anche le ristrettezze ecomomiche in più mettiamoci gli errori, alcuni imperdonabili dopo tanta esperienza come quelli di quest'anno, che hanno determinato il risultato che si vede in campo, con conseguente depauperamento di risorse e spettatori. Ecco che il quadro è completo! La Paganese, come s'è reso conto lo stesso presidente - al quale non vanno mai dimenticati e limitati i ringraziamenti per ciò che ha fatto e che speriamo faccia ancora per la storia degli azzurrostellati - è una questione di nicchia. Interessa a pochi. Allora serve un cambiamento radicale per ricreare entusiasmo, attorno al marchio Paganese, che possa far risorgere e riaccendere il fuoco di questa meravigliosa passione, che arde comunque sotto la cenere. Questo il sogno mentre la realtà è diversa e più articolata. Innanzitutto gli sportivi, ancora appassionati alla casacca azzurra, attendono la famosa conferenza stampa più volte annunciata, in privato al sottoscritto qualche giorno prima della vittoriosa gara di Siracusa ed pubblicamente dal direttore Raiola, dopo la vittoriosa gara di Coppa Italia con la Juve Stabia e ribadita, ancora nelle feste natalizie, al sottoscritto ed altri colleghi. Al momento però di tale conferenza stampa non sia hanno segnali. Il periodo indicato era la sosta del campionato quando appunto la mente era libera da altre distrazioni e poteva essere una sorta di bilancio. Ovviamente mi auguro e ci auguriamo come tutti i tifosi che questo possa avvenire nei prossimi giorni per capire realmente le intenzioni della società. Questo passaggio è importante secondo me per far capire anche a coloro, veri o presunti penso più alla seconda ipotesi, che sono interessati, come si vocifera, alla Paganese di uscire allo scoperto ed avere un quadro più chiaro. Credo che il silenzio sia solo dannoso e crei misteri su cui si alimentano false aspettative. La chiarezza, il parlare apertamente invece possa portare ad un confronto costruttivo che possa portare a qualche soluzione.
In questi giorni è tornato a circolare il nome di mister "Jomy" accostato, dai tifosi, alla Paganese più come una suggestione che come una realtà. Personalmente mi augurerei un affiancamento di Campitiello a Trapani con una triade completata dal notaio Calabrese per una società sempre più forte, da allargare a tutte le forze economiche della città interessate che potessero garantire un futuro più solido alla Paganese. Ma questo è solo l'auspicio di un tifoso prima e giornalista poi che segue la Paganese per la quale si augura sempre il meglio. Penso che sia giusto che Trapani abbia un sollievo ed un aiuto nel sostenere le fatiche ed il peso di una società, non solo economico ma anche morale, dopo tanto tempo. Credo altresì, che soprattutto in una realtà piccola come Pagani l'unione e la condivisione imprenditoriare verso la storica espressione sportiva del paese sia un dovere morale. L'unione fa la forza ed in questo rivedico il ruolo dell'Amministrazione che ha il dovere di supportare tale iniziative che, seppur non potendolo sostenere econimicamente, andrebbero almeno alimentate.
Peppe Nocera
© Paganesemania - Riproduzione riservata
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